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210.000 nuovi contratti ad aprile, boom posti fissi

Ministero, +48.000 stabili. Domani anche cig a tavolo sindacati

Le assunzioni superano le cessazioni, ma, soprattutto, cambia la 'natura' del posto di lavoro, con un boom di contratti a tempo indeterminato. E' infatti in positivo per oltre 48 mila il saldo tra i posti fissi creati nel mese di aprile e quelli interrotti. Le cifre arrivano dal ministero del Lavoro, nella prima nota flash che coglie in pieno il combinato disposto degli sgravi e delle tutele crescenti, il sostanziale addio all'articolo 18 inserito nel Jobs act. La riforma del lavoro terrà banco anche nei prossimi giorni, visto che sono in arrivo nuovi decreti attuativi, tra cui il riordino degli ammortizzatori sociali. Le modifiche alla cassa integrazione saranno anche al centro dell'incontro, fissato per mercoledì 27 maggio, tra le parti sociali e il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. I cambiamenti non sono di poco conto, si va dall'abolizione della cig straordinaria per chiusura d'attività aziendale alla messa a punto di misure volte a favorire il ricorso alla solidarietà prima di far scattare la cassa. Ancora: chi più usa più paga, con l'introduzione di contributi progressivi, estensione della platea (in ballo ci sono le pmi, bisognerà vedere fino a che grado dimensionale si scenderà) e tetti massimi di durata (24 mesi da spalmare in cinque anni). Per adesso si fa il bilancio degli effetti prodotti dal primo decreto attuativo del Jobs act, insieme agli sconti previsti per chi assume stabilmente. Dalle stime su aprile del ministero emerge un saldo positivo tra contratti avviati e chiusi pari a 210 mila. Anche ad aprile dell'anno scorso si era registrato un risultato simile a favore dei nuovi posti ma la composizione era diversa: allora le posizioni a tempo indeterminato scendevano, oggi salgono (+48.000 che diventano +125 mila cumulando i primi 4 mesi del 2015). Restano invece pressoché invariati i contratti a tempo determinato, mentre diminuisce il ricorso all'apprendistato e alle collaborazioni. Insomma la differenza la fanno i posti fissi, che in due casi su tre si accendono per gli uomini. D'altra parte per le donne si contano in generale, come sempre, meno assunzioni tranne che per una voce, quella più 'flessibile': le collaborazioni (23 mila contro le 15 mila degli uomini). "Sostanzialmente si conferma che aumentano i contratti stabili e si riducono i contratti precari. E' una buona notizia", commenta il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Sulla stessa linea il responsabile Economia del Pd Filippo Taddei. Poletti però avverte come per valutazioni "sul piano generale dell'occupazione aspetteremo i dati dell'Istat". Numeri che arriveranno il tre giugno, ma lo spacchettamento tra determinati e indeterminati sarà possibile solo per il primo trimestre dell'anno. Tuttavia per il premier Matteo Renzi anche se si trattasse solo di stabilizzazioni e non di un allargamento dell'occupazione "comunque sarebbe meglio". Nel frattempo il fronte lavoro continuerà a essere al centro dell'attenzione, dato che nel Cdm della prossima settimana approderanno i decreti attuativi del Jobs act che ancora mancano, insieme a quelli che hanno già avuto i pareri dalle commissioni parlamentari (riodino tipologie contrattuali e conciliazione tempi vita-lavoro). Oltre alle modifiche relative alla cig, c'è anche l'Agenzia ispettiva unica, l'Agenzia nazionale per l'occupazione, la revisione della disciplina dei controlli a distanza. Prima di giungere in Cdm le questioni verranno discusse con i sindacati mercoledì. Un altro tema sul tavolo potrebbe essere offerto dal salario minimo, da estendere anche alle forme di lavoro precario. Ma la leader della Cgil, Susanna Camusso, si mostra scettica sul tavolo: "Temo che avremo grandi delusioni". La Cisl, invece, tornando ai dati sulle assunzioni rivendica il ruolo del sindacato, parlando di "azione contrattuale stimolante".
   

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