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Squinzi, ora regole nuove per contratti

Squinzi, ora regole nuove per contratti

Confronto parti su contarattazione collettiva, dopo "direzione giusta" Jobs act

ROMA, 06 maggio 2015, 18:02

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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ROMA - Dopo il jobs act che va "nella direzione giusta" Confindustria apre il dossier contratti. "Adesso tocca a noi innovare l'organizzazione del lavoro interna alle nostre imprese. Per questo servono anche regole radicalmente nuove della contrattazione collettiva", ha detto Giorgio Squinzi - a quanto si apprende - all'assemblea privata di Confindustria. Chiuso il capitolo Jobs act, ora "bisogna rivedere il modello contrattuale per assicurare la certezza dei costi, la non sovrapponibilità dei livelli di contrattazione e legare strettamente retribuzioni e produttività. È un impegno importante che, se portato a termine, ci consentirà davvero di realizzare un progresso nella storia delle relazioni", dice Squinzi. Mentre ancora sul fronte lavoro il presidente di Confindustria chiede che l'intervento di decontribuzione per i neoassunti a tempo indeterminato venga "rafforzato e reso strutturale" "II decreto Poletti e il Jobs Act, sono due interventi di rilevanza strategica e di forte rottura rispetto al passato, che assumono le proposte da noi avanzate sui temi dei contratti a tempo determinato, dei licenziamenti e della revisione delle forme contrattuali. Un percorso che adesso va portato pienamente a termine", ha detto Squinzi alla platea di industriali dell'assemblea privata di Confindustria, a porte chiuse. "Ho affrontato il mio mandato di presidenza nella convinzione che un dialogo costruttivo con le altre parti sociali potesse essere utile nei processi di modernizzazione del Paese. Convinzione che ci ha indotto a sottoscrivere e attuare un accordo storico, quello sulla rappresentanza, che costituisce la premessa per avere accordi esigibili", ha ricordato il leader degli industriali. "Questo dialogo, ma soprattutto il processo per la definizione di un sistema di relazioni industriali solido e affidabile, si è affievolito negli ultimi tempi, e non certo per nostra responsabilità", ma ora - ha avvertito - "abbiamo davanti passaggi obbligati per la nostra industria: dobbiamo recuperare tempo, produttività e competitività perduti. Il Jobs Act va nella direzione giusta e mette a disposizione delle nostre imprese strumenti che possono favorire la competitività. Adesso tocca a noi innovare l'organizzazione del lavoro interna alle nostre imprese. Per questo servono anche regole radicalmente nuove della contrattazione collettiva". Sul fronte riforme, un cenno anche alla riforma fiscale "che proprio in queste settimane inizia a vedere la luce, grazie anche alle nostre costanti sollecitazioni, e che nei primi tre decreti attuativi della delega fiscale riprende molte delle nostre proposte", ha sottolineato Squinzi. Che sulla riforma della scuola dice: "temo sarà tema caldo e di forte scontro ideologico nei prossimi mesi - abbiamo molto lavorato con una serie di proposte costruite sulla nostra esperienza imprenditoriale, a partire dall'alternanza scuola-lavoro".

 

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