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A Nordest torna il credito con 206,9mld

A Nordest torna il credito con 206,9mld

Cgia: 'Inversione di tendenza, torna il segno più in quattro province'

VENEZIA, 04 marzo 2015, 16:25

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ritorna il credito, soprattutto alle imprese. A sostenerlo è la Cgia di Mestre che rileva come se nel 2012 e nel 2013 le banche avevano lasciato a "secco" sia le famiglie sia le imprese, nel 2014 è arrivata la tanto sospirata inversione di tendenza per 206,9 mld di euro in 4 province del Nordest (Veneto Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia): a Verona (+0,1 per cento), a Udine (+0,4 per cento), a Trento (+0,9 per cento) e a Bolzano (+1,1 per cento) gli impieghi sono tornati a crescere.

Secondo i dati raccolti dalla Cgia la provincia che in termini assoluti ha potuto beneficiare del maggior numero di finanziamenti è stata quella di Verona, con 28,6 mld di euro. Per quanto riguarda i dati riferiti alle imprese, per artigiani, commercianti e imprenditori sono 5 le province che hanno visto incrementare l'erogazione dei prestiti: Rovigo, con +0,2%; Verona, con +0,3%; Udine con +0,8%; Bolzano, con +0,9% e Trento, con +1%. Le imprese più "aiutate" dalle banche - secondo la Cgia - sono state quelle scaligere: con 20,5 mld di euro al 31 dicembre scorso. Sempre al 31 dicembre dell'anno scorso, la quota complessiva erogata alle famiglie nordestine è stata, per la Cgia, di 65,1 miliardi di euro con i maggiori effetti a Padova con impieghi a 8,9 miliardi di euro. La Cgia, infine, ricorda che le banche locali sono state pressoché le uniche ad aver continuato ad erogare credito in questi ultimi anni di dura crisi economica. Secondo i dati forniti dalla Banca d'Italia, alla fine del 2013 la quota di mercato delle banche locali sui prestiti al settore produttivo è stata, a livello nazionale, massima nelle regioni del Nordest (27,4%, con punte di oltre il 60% nelle province di Trento e Bolzano). "Seppur insufficiente, è un segnale positivo - rileva il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi -. A Nordest, nonostante la crisi, le banche locali hanno aumentato la quota di mercato, cosa che non ha avuto eguali nel resto del Paese". "Speriamo - conclude Bortolussi - che l'avvio del Quantitative easing, vale a dire l'acquisto di titoli da parte della Bce, possa ridare liquidità al sistema bancario e, di conseguenza, all'economia reale".

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