Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Crisi: Confcommercio, prestiti -7,1% dal 2011 al 2014

Crisi: Confcommercio, prestiti -7,1% dal 2011 al 2014

Segnali positivi sulle ultime erogazioni

ROMA, 21 febbraio 2015, 10:16

Redazione ANSA

ANSACheck

Crisi: Confcommercio, prestiti -7,1% dal 2011 al 2014 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Crisi: Confcommercio, prestiti -7,1% dal 2011 al 2014 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Crisi: Confcommercio, prestiti -7,1% dal 2011 al 2014 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nonostante la crescita di nuovi prestiti nell'ultima parte del 2014 (+12,1% tendenziale dei nuovi crediti alle imprese nell'ultimo trimestre), il credito bancario si riduce nel 2014 rispetto al 2013 di 11 miliardi di euro e di oltre 107 miliardi rispetto al 2011 con una riduzione facciale del 7,1%. Lo afferma una studio di Confcommercio. I flussi di restituzione dei prestiti da famiglie e imprese al settore bancario - sottolinea l'organizzazione - superano i nuovi flussi di erogazioni a famiglie e imprese.

In termini di quantità di beni di investimento e di consumo che lo stock di prestiti è in grado di acquistare, cioè escludendo l'effetto dell'inflazione, le consistenze tra il 2011 e il 2014 sono diminuite del 10,3%. Secondo lo studio Confocommercio, la riduzione nominale dei prestiti alle imprese nello stesso periodo è stata del 9,5%, quella alle famiglie è stata limitata al 3,5%. Le quote dei due settori sui prestiti complessivi continuano a modificarsi rapidamente: le imprese assorbivano oltre il 67% del credito bancario nel 1998, quota scesa al 59,1% nel 2011 e oggi sotto il 58%.

La riduzione della componente degli investimenti produttivi che il sistema Italia ha patito in questi anni è testimoniata - osserva Confcommercio - anche da queste evidenze numeriche, le quali assumono un profilo preoccupante quando si riconosca che senza adeguata accumulazione di capitale produttivo il prodotto potenziale e quindi quello effettivo tendono a ridursi. Per adesso, il sistema produttivo continua a rimborsare il settore bancario: l'auspicata inversione di tendenza, forse nella seconda parte dell'anno in corso, potrà costituire un significativo sintomo di ripresa economica.

Anche i prestiti alle famiglie si riducono e a questo trend non fa eccezione lo stock in essere di mutui (da 361,4 miliardi del 2013 a 359,1 miliardi del 2014), anche se il tasso di riduzione appare modesto e - sottolinea Confcommercio - potrebbe preludere a un cambiamento di direzione. In questo caso, come per i prestiti alle imprese, i nuovi mutui erogati sono inferiori alle rate pagate dalle famiglie per restituire i debiti già in essere.  I dati mensili confermano queste tendenze anche nel breve periodo e le stime dell'ABI per gennaio 2015 non indicano ancora sensibili miglioramenti della dinamica dello stock complessivo dei prestiti a famiglie e imprese.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza