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Allarme latte: chiusa una stalla su cinque, 32 mila addetti senza lavoro

Allarme latte: chiusa una stalla su cinque, 32 mila addetti senza lavoro

Dossier Coldiretti, prezzo quadruplica da stalla a tavola

ROMA, 11 febbraio 2015, 12:21

Redazione ANSA

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Dall'inizio della crisi è stata chiusa una stalla italiana su cinque, con la perdita di 32 mila posti di lavoro e "il rischio concreto della scomparsa del latte italiano e dei prestigiosi formaggi made in Italy, con effetti drammatici anche sulla sicurezza alimentare e sul presidio ambientale". E' quanto emerge dal dossier "L'attacco alle stalle italiane" presentato dalla Coldiretti in occasione della manifestazione di maximungitura organizzata nelle principali piazze italiane, trasformate in vere e proprie stalle, con l'intervento di ministri, Governatori delle Regioni, sindaci, politici, esponenti della cultura, spettacolo ed economia. "Una dimostrazione concreta di sostegno agli allevatori italiani - dice Coldiretti - sotto attacco del furto di valore che vede sottopagato il latte alla stalla". In Italia le 36.000 stalle sopravvissute hanno prodotto nel 2014 circa 110 milioni di quintali di latte, mentre sono circa 86 milioni di quintali le importazioni di latte equivalente: per ogni milione di quintale di latte importato in più - denuncia la Coldiretti - scompaiono 17mila mucche e 1.200 occupati in agricoltura. Tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri - aggiunge l'organizzazione agricola - mentre la metà delle mozzarelle sono fatte con latte o addirittura cagliate provenienti dall'estero, soprattutto i Paesi dell'Est Europa, "ma nessuno lo sa perché non è obbligatorio riportarlo in etichetta". E la situazione per le stalle italiane rischia di precipitare nel 2015 - continua Coldiretti - con il prezzo riconosciuto agli allevatori che non copre neanche i costi di produzione e spinge verso la chiusura migliaia di allevamenti che, a breve, dovranno confrontarsi anche con la fine del regime delle quote latte.

Prezzo quadruplica dalla stalla alla tavola
Il prezzo del latte fresco moltiplica piu' di quattro volte dalla stalla allo scaffale, con un ricarico del 328 per cento esploso nell'ultimo anno per il taglio del 20% nel compenso riconosciuto agli allevatori mentre il prezzo al consumo addirittura aumenta. E' quanto emerge dal dossier "L'attacco alle stalle italiane" presentato dalla Coldiretti in occasione della manifestazione di maximungitura organizzata nelle piazze italiane. Sulla base delle elaborazioni Coldiretti su dati Ismea, il latte viene pagato agli allevatori in media 0,35 centesimi al litro, con un calo di oltre il 20% rispetto allo scorso anno, mentre al consumo il costo medio per il latte di alta qualità è di 1,5 euro al litro, di qualche centesimo superiore allo scorso anno. In altre parole - spiega la Coldiretti - gli allevatori devono vendere tre litri di latte per bersi un caffè al bar, quattro litri per un pacchetto di caramelle, quattro litri per una bottiglietta di acqua al bar, mentre quasi 15 litri per un pacchetto di sigarette. Ma soprattutto il prezzo riconosciuto agli allevatori - sottolinea Coldiretti - non copre neanche i costi per l'alimentazione degli animali e sta portando alla chiusura di una media di 4 stalle al giorno con effetti sull'occupazione, sull'economia, sull'ambiente e sulla sicurezza alimentare degli italiani. Un'accelerazione favorita - conclude Coldiretti - anche dall'embargo deciso dalla Russia ai prodotti agroalimentari europei che "oltre a penalizzare direttamente le esportazioni dei formaggi tipici Made in Italy, sta facendo arrivare in Italia il latte che gli altri Paesi Europei prima esportavano nel paese di Putin".

 

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