"La data del 31 marzo indica una
scadenza chiara e netta, oltre la quale è prevista
inevitabilmente la disapplicazione del contratto, non
giustificandosi più un confronto eccessivamente prolungato ad
ogni costo". Lo afferma l'Abi nel giorno dello sciopero del
settore, sottolineando "nuovamente la volontà di arrivare ad un
rinnovo" del contratto "che possa conciliare le esigenze di
recupero di redditività e produttività con le esigenze
occupazionali e di tutela dei salari dall'inflazione".
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