Piazza Affari a metà giornata torna in positivo con il Ftse Mib che segna un +0,16% a 20.626 punti. Continua ad essere sotto pressione Mps (-5,81%) sulle ipotesi di un aumento di capitale decisamente più alto rispetto ai 2,5 miliardi già approvati dal Cda. Vendite, tra gli altri, su Unicredit (-1,21%), Campari (-1,07%). Continua la corsa, invece, di Ferragamo (+2,31%) in scia ai conti. Bene, tra le popolari, Bpm (+2,01%). E sempre tra i finanziari è positiva Mediolanum (+2%).
Borse di Asia deboli con l'unica eccezione di Tokyo. Il Nikkei, dopo un buon avvio, lima nel finale di seduta (+0,39%) scontando il rafforzamento dello yen e i dati contrastanti sull'economia. Calo consistente per Shanghai (-1,59%) mentre Seul chiude sotto la parità . Guardando all'Europa, con gli gli indici previsti in rialzo, attese sul Pil della Spagna e sul tasso di disoccupazione in Italia e nella zona euro. Dagli Usa costo del lavoro, pil, Pmi Chicago e fiducia famiglie.
Petrolio stabile
Tokyo chiude a +0,39%, lima rialzi su dato inflazione  - La Borsa di Tokyo termina gli scambi a +0,39%, limando i solidi guadagni iniziali legati ai rialzi di Wall Street grazie ai robusti utili della Corporare America e alle richieste di sussidi di disoccupazione minori delle attese. L'indice Nikkei sale di 68,17 punti, a 17.674,39, scontando il rafforzamento dello yen e i dati contrastanti sull'economia, come per i prezzi al consumo che, al netto degli alimentari freschi, sono aumentati di appena lo 0,5% annuo a dicembre, ben lontano dal target del 2% fissato dalla Bank of Japan.
Giappone: in ripresa produzione industriale dicembre, a +1%Â - La produzione industriale ha avuto in Giappone a dicembre un rialzo dell'1% rispetto al mese precedente, segnalando che l'economia potrebbe essere in una fase di recupero dopo il tonfo seguito al rialzo della tassa sui consumi, dal 5 all'8%, operativo dallo scorso aprile. Il dato di dicembre, diffuso dal ministero del Economia, del Commercio e dell'Industria, segue il -0,5% di novembre e include il miglioramento del giudizio sulla produzione che adesso mostra "segnali di crescita a un ritmo moderato".