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Scontro Visco-Weidmann su impegni Italia dopo mossa Bce. Governatore Bankitalia: "Ora le riforme"

Il governatore della Banca d'Italia fuga i dubbi che la manovra della Bce possa frenare le riforme

"La minore incertezza che deriverà dal Qe porrà le basi per rendere meno costosa la realizzazione delle riforme, attualmente frenate dalle condizioni cicliche avverse". E' l'analisi del governatore di Bankitalia Ignazio Visco che in un'intervista a La Stampa fuga i dubbi che la manovra della Bce possa frenare le riforme. Visco spiega che avrebbe preferito "una piena condivisione dei rischi, coerentemente con l'obiettivo di ridurre ulteriormente la frammentazione finanziaria dell'area. La rilevanza della questione della condivisione dei rischi è comunque ridotta dalle scelte compiute sulla notevole ampiezza della manovra e sulla sua immediata attuazione", tanto che e i mercati hanno reagito positivamente. Inoltre "non bisogna dimenticare che l'operazione è open-ended", finché "l'inflazione non sarà in linea con l'obiettivo". Sottolinea poi il risultato politico: è stato riconosciuto "all'unanimità che questi acquisti sono uno strumento di politica monetaria. E l'ampia maggioranza del Consiglio direttivo ha ritenuto di utilizzarli da subito". In merito ai possibili rischi per Bankitalia chiarisce, "Ne terremo conto accantonando maggiori riserve". Infine, sulle reazioni tedesche, Visco si dice sicuro che "i leader politici tedeschi spiegheranno ai cittadini il senso delle decisioni prese e le loro implicazioni positive. La caduta dei prezzi è un fenomeno dell'area euro; i membri del Consiglio direttivo non rappresentano i singoli Paesi, ma agiscono nell'interesse dell'intera area".

VISCO: QE SARA' EFFICACE MA DOBBIAMO CONDIVIDERE RISCHI - dell'inviato Corrado Chiominto - L'acquisto di titoli di Stato da parte della Bce - il Quantitative Easing - per durata ed entità sarà efficace''. Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco parla a Davos e non ha dubbi. Ma non nasconde che avrebbe voluto una maggiore condivisione dei rischi. Perché il pericolo dietro l'angolo e che l'acquisto di titoli con rating diversi, possa provocare una frammentazione finanziaria all'interno dell'area dell'Euro.

E con Weidmann manca sintonia sugli effetti che la decisione avrà su Italia e Francia: per il tedesco rallenterà la pressione sulle riforme, per Visco non sarà così.

Per un'intera giornata il governatore parla con i giornalisti in un tour de force di interviste, nelle quali affronta anche altri temi, come la riforma delle banche popolari "migliorerà governance e trasparenza". Ma soprattutto chiarisce la sua posizione sulle voci che lo vogliono candidato al Quirinale: "sto bene dove sto. Mi piace il mio lavoro". Il tema centrale rimane il Qe appena deciso dalla Bce. A Visco preme spiegare perché funzionerà e quali sono i benefici. Certo, dice chiaramente che vorrebbe maggiore condivisione. "Tutti sanno - ha detto Visco - che alla fine dovremo condividere i rischi, perché siamo un'Unione Europea e dobbiamo vere fiducia, dobbiamo costruire questa fiducia. Il problema è che non siamo ancora un'unione fiscale". Il timore di Visco è questo: "si potrebbe dare l'impressione che c'è una frammentazione finanziaria'' dovuta al fatto che ciascuna banca centrale avrà sul proprio bilancio titoli con valutazioni di rischio differenziate. Nonostante questo prevale l'ottimismo. ''Il Qe funzionerà nella pratica''. E darà nuova spinta ai Paesi che lo sfrutteranno per creare un substrato di stabilità su cui costruire le riforme. Già perche' Visco non è dello stesso parere del collega tedesco, Jens Weidmann secondo il quale l'operazione Bce riduce la pressione su Francia e Italia per fare "i compiti a casa". A chi glielo domanda risponde secco "no, non è così".

In Italia le riforme "stanno andando avanti e noi lo consideriamo positivamente" ma "il problema in Italia è quello di attuarle e su quello il governo sarà giudicato". Il Qe fornisce allora ai governi una maggiore condizione di Stabilità che si deve ripercuotere nella finanza pubblica "con l'effetto di ridurre i rischi, e far calare gli oneri e gli spread". Con i tedeschi la visione diverge anche su altro. Il ministro Schaeuble spiega che se la Grecia non accetterà il programma della Troika non avrà accesso al Qe. Visco preferisce guardare l'altra parte del bicchiere: l'acquisto è possibile. Sarà questo un altro fronte di dibattito? Non sarebbe vera nemmeno l'interpretazione che l'economista Zingales ha dato sull'acquisto di titoli italiani, che potrebbe essere fatto solo se non calano ulteriormente di rating rimanendo in "investment grade". Su questo - si spiega - la valutazione sarà flessibile, basata su medie. E poi, in ogni caso, la decisione sarà collegiale. Decide la Bce, non i singoli istituti centrali. Comunque "non sono preoccupato, abbiamo sufficienti asset per l'acquisto". A preoccupare è invece l'inflazione. Anzi la deflazione. Visco ne spiega l'effetto negativo sui tassi reali e che pesa sui redditi, soprattutto di chi è indebitato: dal semplice cittadino all'impresa, fino allo Stato Italiano. ''Il target dell'inflazione della Bce - ricorda - è quello di stare attorno ma appena sotto il 2%. Ma appare ancora lontano''. Quindi la fine dell'operazione Qe è ''ancora aperta e nel caso dobbiamo continuare''. Il bazooka sparerà ancora.

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