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Luxottica: Cavatorta pronto a lasciare

Luxottica: Cavatorta pronto a lasciare

MILANO, 13 ottobre 2014, 10:33

Paolo Verdura

ANSACheck

Enrico Cavatorta in un fermo immagine di un video tratto dal sito internet di Luxottica - RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Cavatorta in un fermo immagine di un video tratto dal sito internet di Luxottica - RIPRODUZIONE RISERVATA
Enrico Cavatorta in un fermo immagine di un video tratto dal sito internet di Luxottica - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una 'Dynasty' in salsa veneta sta tormentando da giorni il vertice di Luxottica, non più per divergenze strategiche tra il presidente e l'amministratore delegato, ma per la salvaguardia dell'equilibrio all'interno della famiglia Del Vecchio. Oggi è in programma un incontro tra l'a.d. Enrico Cavatorta e il patron del gruppo veneto. Subito dopo l'addio di Andrea Guerra a fine agosto, il testimone era passato a Cavatorta, che insieme al presidente e fondatore Leonardo Del Vecchio - secondo i piani - avrebbe formato un triumvirato con l'arrivo di un secondo Ad dall'esterno, il cui insediamento è previsto entro l'anno. Ma lo schema rischia di saltare prima ancora di essere completato, poiché Cavatorta, nonostante goda della massima fiducia di Del Vecchio ma non della moglie Nicoletta Zampillo, è pronto a lasciare e potrebbe farlo già oggi.

Dopo le indiscrezioni di stampa degli ultimi 2 giorni, infatti, la vicenda ha subìto un'accelerazione e potrebbe concludersi con l'ingresso in Cda di Francesco Milleri, attuale consulente del Gruppo, molto vicino alla signora Del Vecchio. Cavatorta e Milleri però sono compatibili come cane e gatto e così, per salvaguardare il rapporto pluriennale con il patron di Luxottica, l'attuale manager di punta potrebbe farsi da parte. Del Vecchio infatti sta tentando di smussare le tensioni all'interno di una famiglia numerosa, composta da 6 figli, che sul futuro dell'Azienda non hanno la stessa visione. La crisi di queste settimane è dunque di natura diversa dalla precedente, ma più insidiosa, perché crea una commistione tra universi solo apparentemente paralleli.

Con l'addio di Guerra Del Vecchio scelse in base a quello che riteneva essere il bene dell'azienda, mentre oggi, per la prima volta, la scelta è di altro tipo e all'interno dello stesso Cda ci sarebbero dei malumori per l'arrivo di Milleri, ritenuto da alcuni consiglieri valido come consulente, ma non altrettanto esperto sul fronte della gestione aziendale. Da qui l'accelerazione imposta da Del Vecchio, ora che i dissapori sono di dominio pubblico, intenzionato a chiudere al più presto la partita, mentre la Consob segue le mosse a distanza, riservandosi di agire solo nel caso in cui lunedì ci dovessero essere contraccolpi del titolo in Borsa. Una reazione non scontata però, almeno in base all'andamento poco mosso del titolo, che ha chiuso con un rialzo dello 0,1% venerdì scorso dopo le prime indiscrezioni di stampa. Già oggi, in vista del Cda di lunedì prossimo, Del Vecchio incontrerà Cavatorta, di cui ha grande stima e fiducia, e concordarne la fuoriuscita, come primo passo per sistemare gli affari di famiglia. Attraverso Delfin l'industriale controlla il 61,35% della propria creatura e all'interno della holding il patrimonio è suddiviso tra i figli, ognuno dei quali possiede un pacchetto del 16,38%.

Per ora il presidente tiene le redini di tutto con la proprietà diretta dell'1,72% della società e l'usufrutto sulle quote assegnate ai figli. L'equilibrio da trovare fra gli eredi però è difficile, dato che la moglie, madre solo di Leonardo Maria Del Vecchio, che in caso di successione avrebbe diritto ad 1/3 del patrimonio del marito, ha chiesto di entrare in Delfin con una quota del 25%, rendendo necessario un passo indietro di tutti i figli.

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