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Telecom, cosa è successo con Vivendi e Tim Brasil

Il risiko delle telecomunicazioni in Europa passa per il Brasile

Il risiko delle telecomunicazioni in Europa passa per il Brasile.

Il sasso nello stagno l'ha gettato lo scorso 8 agosto Telefonica, principale azionista di Telecom, mettendo sul piatto un pacchetto dell'8,3% nel gruppo italiano, oltre a denaro fresco per 4,66 miliardi di euro, per un totale di 6,7 miliardi, da offrire a Vivendi in cambio della controllata brasiliana del gruppo francese, Gvt. In questo modo la società di telefonia spagnola, entrata in Italia nel 2008 come socio di Telco (con il 22,44% di Telecom) e fallito il tentativo di fine 2013 di salire al 100% della holding che controlla il gruppo tricolore, chiude definitivamente la lunga parentesi italiana per concentrarsi sul più promettente mercato Carioca, dove già opera con Telefonica Brasil. Un mercato, il più grande del Sudamerica, con, per dare un ordine di grandezza, 277 miliardi di minuti di conversazione su rete mobile nel 2012, contro i 144 in Italia. E’ il quinto maggiore al mondo per numero di utenti (sopra i 150 milioni) e l’arrivo del 3G ha dato notevole impulso al comparto dei contenuti su dispositivi mobili.
Nemmeno un mese prima il gruppo presieduto da Cesar Alierta aveva lanciato un bond convertibile in azioni Telecom da 750 milioni di euro a tre anni, pari a circa il 6,47% della compagnia telefonica, scendendo di fatto a quell'8,33% offerto poi a Vivendi.

La mossa degli spagnoli però ha scatenato una vera e propria bagarre su Gvt, diventata preda della stessa Telecom, che intende fonderla con la controllata Tim Brasil. Gli italiani infatti, assistiti da Mediobanca (di cui il presidente di Vicendi, Vincent Bolloré, è socio al 7,1%, ma è pronto a salire fino all'8%), fanno la loro offerta ai francesi, offrendo 7 miliardi, cifra che comprende una quota del 15% nella nuova Tim (formata da Tim Brasil e Gvt) e il 20% del proprio capitale. Dopo un primo ammiccamento, sfociato nel famoso incontro sul panfilo Paloma di Bolloré in Costa Smeralda, i francesi scelgono di trattare in esclusiva con Telefonica, che ha rilanciato offrendo 7,45 miliardi, una cifra troppo allettante per essere rifiutata.

Nel frattempo però si fanno avanti i brasiliani di Oi, già impegnati nella fusione con Portugal Telecom, che annunciano la preparazione di un'offerta per Tim Brasil. Con la sconfitta brasiliana di Telecom, infatti, il gruppo italiano potrebbe valutare l'uscita da Paese e Tim Brasil fa gola a molti, da Claro-America Movil a Vodafone, mentre i francesi di Vivendi si preparano ad entrare in Telecom con il pacchetto dell'8,33% ereditato da Telefonica.

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