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Tasse, record di rateizzazione con il fisco a luglio: 156.000 richieste

Equitalia: attivi 2,4 milioni di pagamenti a rate per 26,6 miliardi

Record di rateizzazioni con il fisco: nello scorso mese di luglio - informa Equitalia - si sono registrate 156 mila richieste, con una media settimanale pari a circa il doppio di quella dei primi sei mesi dell'anno. Ad oggi sono attive 2,4 milioni di rateizzazioni per un controvalore di 26,6 miliardi. 

Nel 2015 cominceranno a essere notificate le cartelle di Equitalia con allegati i piani di rateizzazione precompilati del debito che possono essere concessi in base ai parametri previsti dalla legge. Equitalia, spiega che il contribuente potrà scegliere di saldare in un'unica soluzione oppure aderire al piano di pagamento più adatto alle sue esigenze e alle sue disponibilità economiche.

''Si tratta di un nuovo passo avanti per migliorare il rapporto con i contribuenti - spiega Equitalia - che non dovranno più recarsi allo sportello o simulare il piano di ammortamento dal sito Internet, ma potranno avere a disposizione tutti gli elementi per decidere come pagare contestualmente alla notifica della cartella.

Circa 76,9% delle rateizzazioni - spiega Equitalia - riguarda persone fisiche il restante 23,1% società e partite Iva. Considerando gli importi, il 65,9% è stato concesso a imprese e il 34,1% a persone fisiche. Il 70,8% delle rateizzazioni riguarda debiti fino a 5 mila euro, il 26,2% debiti tra 5 mila e 50 mila euro e il 2,9% oltre 50 mila euro. La Lombardia guida la "classifica" delle regioni con oltre 384 mila rateizzazioni attive per un importo di 5,5 miliardi di euro, seguita dal Lazio (305 mila per un importo di 3,7 miliardi), dalla Campania (265 mila per un importo di 3,2 miliardi di euro) e dalla Toscana (231 mila per un importo di 1,9 miliardi).

Consumatori: aumento rate è per grave recessione - ''Anche se non ci sorprendono affatto, sia i dati di Equitalia relativi alle domande di rateizzazione (che a luglio hanno registrato il record di 156 mila richieste), sia quelli della continua diminuzione dell'indebitamento per consumi (credito al consumo) che secondo le nostre stime nel 2014 registra il -5%, rappresentano ulteriori segnali della situazione economica insostenibile in cui si trovano le famiglie italiane''. Lo affermano Rosario Trefiletti (Federconsumatori) ed Elio Lannutti Adusbef. Ai dati si aggiungono: le stime drammatiche sul Pil al -0,2%; i dati sui consumi turistici (solo il 31% degli italiani si è concesso le tradizionali vacanze estive); i flussi negativi alle presenze ai ristoranti a Ferragosto (solo il 18%); il consuntivo sui saldi (-4%); la disoccupazione al 12,2% (quella giovanile al 43,7%). Si potrebbe andare avanti ancora a lungo con l'elenco degli indicatori economici in rosso, tutti concordi nel confermare, come purtroppo denunciamo da tempo, una nuova contrazione del mercato rispetto all'anno precedente e lo stato di netta recessione del nostro Paese. Per questo è urgente e necessario che il Governo si dedichi con impegno e serietà alla fuoriuscita da questa situazione, dando la massima priorità al rilancio della domanda di mercato per far ripartire, così, l'intero sistema economico. In tal senso bisogna, in primo luogo, aumentare il reddito delle famiglie, ampliando la platea dei destinatari del bonus anche a pensionati e incapienti. Ma è evidente che la ripresa, per essere concreta e duratura, non può prescindere da interventi mirati allo sviluppo del Paese ed all'incremento dell'occupazione. Per questo è necessario un piano di investimenti per la crescita, a partire da un settore strategico, come quello della rete telematica. Vogliamo ricordare, in tal senso, che gli investimenti sono regrediti al livello del 1995''.

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