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Alitalia, Caio: 'Si' al piano se segue criteri di mercato'

Cosi'ì l'ad di Poste. Intanto la Uilt invita a disertare il referendum sull'accordo sull'integrativo aziendale

"La nostra analisi" del piano Alitalia "ci ha portato a formulare una proposta che consideriamo ben strutturata in termini industriali e di ritorno per la nostra azienda. Aderiamo ad un progetto che ci convince molto se seguirà questi presupposti".Così all'ANSA l'ad di Poste Francesco Caio: "criteri di mercato finanziari e industriali". Il piano Alitalia-Etihad "ci piace", dice all'ANSA l'ad di Poste, Francesco Caio, che indica i presupposti per investire ancora: e' "imprescindibile" un "forte orientamento al futuro". E spiega che la condizione è puntare su una newco libera da pesi del passato: solo così sarebbe un passo "coerente anche con la privatizzazione di Poste". "Non siamo speciali rispetto agli altri soci di Alitalia, ma diversi sì: siamo un'azienda pubblica e abbiamo vincoli diversi. Siamo sotto la lente dell'Europa affinché il nostro contributo non si configuri come aiuto di Stato". Così all'ANSA l'ad di Poste Francesco Caio. "Vorrei spiegare - ha aggiunto Caio - che non non ci riteniamo un socio previlegiato o speciale rispetto agli altri soci di Alitalia, ma diversi sì". "Abbiamo un vincolo da rispettare che gli altri soci non hanno - spiega -, il fatto di essere al 100% di proprietà dello Stato e quindi anche con una diversa attenzione su di noi dell'Europa. Siamo sotto la lente dell'Europa affinché il nostro contributo non si configuri come aiuto di Stato".

La Uiltrasporti invita i lavoratori di Alitalia a "non partecipare a questo referendum farsa". Lo afferma la sigla dei trasporti della Uil in un comunicato ai dipendenti. In cui fa sapere di aver indetto il referendum da lunedì 28 luglio fino a venerdì 1 agosto. Cioè successivamente agli altri sindacati e dopo l'assemblea di Alitalia.

Il referendum tra i lavoratori di Alitalia per l'accordo sui tagli al costo del lavoro si terrà dalle ore 16 di oggi fino alle ore 8 di venerdì 25 luglio. "A questo punto è indispensabile fare chiarezza e l'unico modo per farlo, prima dell'assemblea dei soci del 25 luglio, è fare esprimere attraverso un referendum tutti i lavoratori del gruppo Alitalia". Lo affermano Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl sul referendum, sottolineando che "gli accordi sottoposti a referendum, sofferti e impegnativi per il lavoro, sono uno degli elementi indispensabili per scongiurare il fallimento di Alitalia e conseguentemente il fallimento dell'operazione di ingresso di Etihad".

Il referendum che scatta oggi è sull'accordo su integrativo aziendale che contiene l'accordo sul contributo del lavoro. "Nonostante la validità degli accordi su integrativo aziendale e contratto collettivo del trasporto aereo sezione vettori, in quanto sottoscritti da un insieme di sindacati che rappresentano molto più del 50% dei lavoratori di Alitalia, la Uiltrasporti che non ha firmato gli accordi ha chiesto il referendum in azienda sulla base del testo unico del 10 gennaio del 2014. Inoltre - proseguono le tre sigle sindacali - l'amministratore delegato Del Torchio, in risposta alla richiesta Uil, ha confermato la drammaticità della situazione dell'azienda che il 25 deve affrontare l'ultima prova decisiva per evitare il fallimento e per poter avviare a buon fine l'accordo con Etihad e nessuna delle due condizioni si potrà realizzare in mancanza dell'accordo sindacale". "L'accordo sul costo del lavoro - spiegano - dura sei mesi e si concluderà, quando sarà già costituita la nuova azienda, a seguito dell'accordo con Etihad ed il rinnovo del ccnl del Trasporto Aereo, che sarà applicato dalla nuova Alitalia, garantisce gli aumenti contrattuali e stabilità nei trattamenti economici e normativi dopo il passaggio di azienda". "A questo punto - concludono - solo l'espressione democratica e responsabile del voto dei lavoratori può mettere la parola fine a questa fase drammatica dell'azienda con il SI al referendum, prima dell'assemblea dei soci del 25".

Nell'ipotesi che le Poste non entrino nella partita Alitalia ''è escluso assolutamente'' un ulteriore impegno degli istituti di credito''. Così il presidente del cdg di Intesa, Gian Maria Gros Pietro a margine dell'inaugurazione della Brebemi. ''Le banche hanno fatto quello che dovevano fare'' aggiunge.

Gros Pietro sottolinea quindi che ''è importante che gli altri facciano quello che spetta loro fare in modo che ci sia un avvenire industriale che quello sì, è attraente. Con l'alleanza con Etihad, Alitalia diventa un vettore importante per il turismo e viaggi d'affari''. Il presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo rileva poi: ''noi speriamo che tutti gli elementi che servono a questo accordo industriale vadano al loro posto e che il piano industriale funzioni così come è stato concepito. La nostra parte - ribadisce - l'abbiamo fatta''.

 

   

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