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Pil: investimenti ricerca valgono più di sesso e droga

Pil: investimenti ricerca valgono più di sesso e droga

Istat-Bankitalia frenano su peso criminalità. Effetti su deficit

ROMA, 22 settembre 2014, 12:53

Redazione ANSA

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ROMA, 23 GIU - La Banca d'Italia e l'Istat frenano sull'entità del tesoretto che emergerebbe inserendo nel Prodotto interno lordo attività illegali, come il traffico di droga, la prostituzione e il contrabbando. Il nuovo sistema dei conti, stabilito a livello europeo, scatterà a ottobre, ma il 'totoPil' impazza, anche perché alcuni Paesi hanno già rotto il silenzio.
    I cambiamenti saranno tanti: l'inclusione degli introiti criminali è solo un tassello e secondo l'Istat ''neppure il più importante''. Stando alle valutazioni fatte da altri Stati, come Regno Unito e Olanda, l'impatto delle attività illecite ''è moderato, vicino o appena sotto l'1%'', fa sapere l''Istituto di statistica. Il dato italiano resta, però, un'incognita. L'unica anticipazione che l'Istat concede riguarda il capitolo ricerca e sviluppo, contabilizzato non più tra i costi ma come un investimento. La novità potrebbe generare una spinta tra l'1 e il 2% del Pil, quindi, in teoria, superiore all'apporto fornito dall'illegalità. D'altra parte ci sono anche Paesi dove la voce ricerca e sviluppo farà schizzare il livello del Pil ben oltre, fino al 5%. Sulla stessa linea la Banca d'Italia. Tonando su una cifra fatta qualche anno fa, secondo cui il valore della criminalità si attesterebbe al 10% del Pil, Via Nazionale precisa come quella fosse ''solo un'ipotesi'', tratta da un ''lavoro scientifico, sicuramente valido, ma che difficilmente può essere poi assunto in toto nella contabilità nazionale redatta dall'Istat''. Insomma, per gli esperti di statistica di Palazzo Koch, guidati da Luigi Cannari, l'effetto sul Pil di droga, prostituzione e contrabbando ammonterebbe a una percentuale molto inferiore. Ecco che tutto torna, la palla ora passa all'Istat che il 3 ottobre pubblicherà un Pil aggiornato ai nuovi standard. Il risultato, frutto di un lungo processo, terrà conto delle pratiche internazionali, basandosi ovviamente su metodi indiretti (non si andrà a chiedere allo spacciatore). Il direttore Istat della contabilità nazionale, Gian Paolo Oneto, spiega infatti come ci sia ''un gran numero di forze di polizia che si occupa di questi fenomeni. Ad esempio - chiarisce - i prezzi della droga sono ben conosciuti''. Per ora, se si cerca un ordine di grandezza, si può solo guardare ai risultati emersi nei Paesi che hanno già provveduto al conteggio. Anche se non si può dimenticare come in Italia la criminalità organizzata corrisponda ai nomi di Cosa Nostra, Camorra o 'Ndragheta.
    L'Istat ribadisce comunque il concetto: ''L'effetto non sarà irrilevante, ma minore rispetto a tutta la revisione che stiamo facendo''. Un ammodernamento che include, appunto, ricerca e sviluppo. L'appuntamento con in dati veri e propri è quindi fissato tra poco più di tre mesi. E non sono escluse ripercussioni sul peso dell'indebitamento. ''Se il livello del Pil viene rivalutato, ci sarà anche un po' di effetto sul deficit-Pil, ma si tratterebbe di un effetto molto piccolo'', sottolinea Oneto.
   

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