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Argentina, torna lo spettro del crack

Argentina, torna lo spettro del crack

Spread alle stelle dopo la decisione Usa sui 'tango bond'

BUENOS AIRES, 17 giugno 2014, 23:50

Redazione ANSA

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Cristina Fernandez de Kirchner © ANSA/EPA

Cristina Fernandez de Kirchner © ANSA/EPA
Cristina Fernandez de Kirchner © ANSA/EPA

 

Torna lo spettro del crack in Argentina.

Continua a crescere infatti lo spread dei titoli argentini sui corrispondenti titoli americani sui rischi di default dopo la sentenza della Corte Suprema Usa che ha rigettato il ricorso del Paese contro il pagamento agli hedge fund. I bondi di Baires salgono di 34 punti a quota 885. In calo i titoli emessi sotto giurisdizione Usa con scadenza 2017, scesi di 4 centesimi a 82,5. La presidente Cristina Kirchner ha definito un'estorsione la richiesta di pagamento degli hedg fund e ha assicurato che non farà default.

L'intervento della 'Presidenta' - L'Argentina ha "vocazione a pagare" ed è escluso "un default del debito già ristrutturato": lo ha assicurato la presidente Cristina Fernandez de Kirchner, definendo "un'estorsione" l'annuncio della Corte suprema Usa sul fatto che Buenos Aires deve pagare 1,3 miliardi di dollari ai fondi hedge per bond in default.

In un messaggio registrato a reti unificate, la presidente ha confermato il rispetto della prossima scadenza dei rimborsi, il 30 giugno per 900 milioni di dollari, sottolineando che "la volontà di negoziare del paese è ampiamente dimostrata", riferendosi cosi' al 92% dei creditori che hanno accolto i concambi del 2005 e del 2010.

La presidente ha ribadito che il governo porterà avanti "tutte le strategie necessarie affinchè chi ha avuto fiducia nel paese riceva i propri soldi". Dopo aver "confessato" di non essere stata sorpresa dalla decisione della Corte Usa, la presidente ha precisato che quello che l'Argentina affronta "non è un problema finanziario o giuridico, ma significa convalidare un modello di business a scala globale" che potrebbe portare a "tragedie inimmaginabili".

"Vogliamo onorare i debiti, ma - ha concluso - non vogliamo essere complici di questo modo di fare affari".

Il governo darà spiegazioni sul debito - Il capo gabinetto della Casa Rosada Jorge Capitanich e il ministro dell'economia Axel Kicillof andranno nei prossimi giorni in Parlamento per "dare spiegazioni" in merito alla posizione del governo argentino dopo la sentenza della Corte suprema Usa sugli holdouts. Lo ha annunciato lo stesso Capitanich, precisando di aver ricevuto "istruzioni" da parte della presidente Cristina Fernandez de Kirchner, al fine di "spiegare la portata del procedimento di ristrutturazione del debito e della sentenza della Corte suprema Usa".

Fmi preoccupato per potenziali ripercussioni - La sconfitta dell'Argentina negli Stati Uniti sui tango bond ''preoccupa'' il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) per le potenziali ripercussioni 'maggiori'' che potrebbe avere sul sistema finanziario. Lo afferma il Fmi in una nota.

S&P taglia rating a 'CCC-', outlook negativo - L'agenzia Standard & Poor's taglia il rating dell'Argentina a 'CCC-' da 'CCC+'. L'outlook è negativo. Il downgrade riflette i maggiori rischi di default sul debito in valuta estera in seguito alla decisione della Corte Suprema americana. Il rating tagliato da S&P è il 'long term foreign currency'.

   

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