Troppe luci accese di notte in Italia: "risparmi immediati non trascurabili, dell'ordine di 100-200 milioni l'anno, possono essere ottenuti nel breve periodo attraverso lo spegnimento di luci non necessarie. Ma il grosso dei risparmi richiede investimenti". Il commissario per la spending review Carlo Cottarelli nel suo blog punta il dito contro gli sprechi da eccessiva illuminazione e ricorda che il consumo di luce pro capite in Italia è "più del doppio di Germania e Gran Bretagna e un terzo in più della Francia".
"Occorre avere un po' di coraggio e smettere di avere paura del buio", esorta Cottarelli ricordando che l'eccessiva illuminazione "comporta uno spreco di denaro pubblico (quella stradale costa circa due miliardi di euro e grava prevalentemente sulle finanze dei Comuni) e un inquinamento luminoso i cui danni non vanno sottovalutati". Non è la prima volta che la questione dell'eccessiva illuminazione pubblica stradale viene sollevata in Italia, sottolinea il commissario per la revisione della spesa pubblica, ma regolarmente vengono mosse obiezioni di vario tipo e "tutte infondate" alle misure di risparmio in quest'area. Ad esempio si paventa un eventuale problema di sicurezza: ma Cottarelli spiega che "nessuno propone di spegnere le luci urbane: si può invece risparmiare fino a un miliardo per anno rimpiazzando punti luce che disperdono la luce verso l'alto, eliminando l'illuminazione eccessiva, utilizzando tecnologie Led e riducendo l'illuminazione di strade a scorrimento veloce, di aree ad uso industriale o artigianale e di zone urbanizzate non edificate". Quanto poi al nodo delle municipalizzate, che spesso si sostengono solo con la vendita di quantità di energia eccessive ai Comuni, secondo il commissario "è chiaro che la soluzione del problema deve essere l'efficientamento delle municipalizzate, non il mantenimento di consumi energetici eccessivi". Passando infine al tema degli investimenti e al reperimento delle risorse necessarie, Cottarelli osserva che "non ha senso non effettuare investimenti che consentono di risparmiare nel medio termine solo perché comportano un esborso immediato". E tra le varie possibili soluzioni indica ad esempio quella del partenariato pubblico-privato che eviti l'esborso immediato di risorse da parte del settore pubblico, o la possibilità di mobilizzare fondi europei per finalità di efficientamento energetico.
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