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Crisi: migliorano tempi pagamento tra aziende, 77 giorni

Crisi: migliorano tempi pagamento tra aziende, 77 giorni

Dati Cerved, leggero passo avanti in tutte le aree italiane

31 maggio 2014, 16:07

Redazione ANSA

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Rimangono molto alti ma migliorano i tempi di pagamento tra aziende, uno dei maggiori indici della situazione finanziaria delle imprese: nei primi tre mesi dell'anno sono stati in media di 77,5 giorni, 3,7 giorni in meno rispetto allo stesso periodo 2013. Sono dati Cerved consultati dall'ANSA: il passo avanti è in tutte le aree italiane.    

Dai dati di Payline - il database della società di analisi dei rischi di credito che raccoglie le abitudini di pagamento di due milioni e mezzo di imprese - emerge inoltre come il valore dei mancati pagamenti sulle fatture in scadenza nel trimestre sia ai minimi dall'inizio del 2012. I dati infatti indicano che lo 'scaduto' nei primi tre mesi dell'anno si attesta al 30,2%, in calo di circa 2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2013 (31,9%) e di ben 6 punti rispetto al 2012 (36,2%).
    I segnali positivi sui tempi medi di liquidazione e sul numero delle imprese in grave ritardo coinvolgono tutti i macro settori dell'economia: l'edilizia, pur rimanendo il comparto che paga più lentamente, registra il miglioramento più accentuato (88,3 giorni, -11,1 rispetto ai 99,4 giorni del primo trimestre dell'anno precedente). Si riducono di due giorni i tempi di pagamento nella manifattura, che paga così in 80,3 giorni e di tre giorni nel terziario, che si attesta a 74,6 giorni.
    Anche dal punto di vista geografico i segnali positivi coinvolgono tutta la Penisola, con tempi medi di liquidazione delle fatture nel primo trimestre pari a 83,4 giorni nel Sud e nelle Isole (-5,6 giorni rispetto allo stesso periodo 2013), a 81 giorni nel Centro (-3,7 giorni), 77 nel Nord Ovest (-3,4 giorni) e 71,9 nel Nord Est (-2,9 giorni).
    "Il fenomeno rientra nel processo di ristrutturazione dell'economia italiana - commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved - che vede, da un lato, l'uscita dal mercato delle società più fragili e, dall'altro, il consolidamento delle condizioni finanziarie delle imprese che hanno resistito alla crisi". 

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