Marco Fossati spariglia le carte, vota per la lista dei fondi e mette in minoranza Telco nel voto per il rinnovo del cda. Non riesce però a cambiare l'esito del voto, resta fuori dal cda di Telecom, Telco ottiene 10 rappresentanti anche se deve ricorrere al voto di maggioranza in assemblea e Giuseppe Recchi viene nominato presidente in assemblea con l'appoggio dei fondi. ''Dopo tanti anni è successa una cosa inaspettata, Telco è stata messa in minoranza'' dichiara il rappresentante di Findim, e ora ''il socio di maggioranza deve considerare il punto di vista del mercato''.
La lista dei fondi ottiene oltre il 50% dei voti mentre Findim, che non riesce ad ottenere nemmeno un consigliere, cerca di trovare un compromesso con i grandi soci che, colpo di scena, con il sistema del voto di lista hanno ottenuto solo 3 consiglieri al pari di Assogestioni. La proposta di Findim è quella di integrare a 13 il numero dei consiglieri con un elenco in cui trovino spazio anche Vito Gamberale e Girolamo Di Genova, in cambio del sostegno a Giuseppe Recchi presidente. Telco non accetta il compromesso e Findim abbandona l'aula, ''è l'unica possibilità che abbiamo - ha ripetuto il rappresentante di Findim - perché evidentemente non c'è la volontà di ascoltare il mercato''.
Anche il rappresentante dei fondi ha lasciatp l'assemblea non avendo indicazioni di voto in merito e così, dopo 11 ore di assemblea, si è arrivati alla soluzione. Con il voto di lista sono stati eletti Lucia Calvosa, David Benello e Francesca Cornelli per i fondi, Recchi, Marco Patuano e Denise Kingsmill cda comunque, votati a maggioranza (22,39% del capitale presente, praticamente la sola Telco) anzichè con il voto di lista, e sono Flavio Cattaneo, Giorgina Gallo, Laura Cioli, Giorgio Valerio, Luca Marzotto, Tarak Ben Ammar e Jean Paul Fitoussi. L'assemblea 2014 di Telecom sarà ricordata per il record di affluenza degli ultimi anni (56% del capitale) ma soprattutto per essere stata "il punto di svolta che ci proietta verso il futuro". E' lo stesso amministratore delegato Marco Patuano a definirla così.
Buoni propositi, insieme a quelli dello stesso Fossati che in mattinata aveva usato un tono distensivo, facendo credere di voler ricucire lo 'strappo' che a dicembre lo aveva portato a chiedere la revoca del Cda. "Chiunque sarà eletto presidente avrà il nostro supporto" aveva assicurato il numero uno di Findim invitando a "non andare a farci la lotta, perché se questa azienda affonda, andiamo tutti a fondo". Suona come una moderna Cassandra, Patuano che in apertura di assemblea invitava i soci ''a ritrovare qui in assemblea l'armonia''.