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Nel Medioevo con Brunoldi&Santoro

Terzo episodio della saga con Bonaventura da Iseo

LA PROFEZIA DEL TEMPO PERDUTO, PIERPAOLO BRUNOLDI E ANTONIO SANTORO (NEWTON COMPTON, PP 352, 9,90 EURO) "Questo romanzo è stato per noi una splendida occasione per esplorare temi che ci sono cari: l'incontro-scontro tra culture, l'aspirazione alla giustizia, il desiderio di redenzione, e ovviamente Il tema del viaggio spirituale, centrale nel Medioevo". Così Antonio Santoro racconta la sua nuova avventura letteraria La profezia del tempio perduto, scritta con Pierpaolo Brunoldi. Il nuovo episodio della saga medievale ha come protagonista Bonaventura da Iseo, seguace di Francesco d'Assisi, frate alchimista e investigatore ante litteram alla maniera di Guglielmo da Baskerville e dell'Auguste Dupin dei racconti di Poe. E' un romanzo in cui il geniale alchimista è alle prese con nuovi, spietati delitti, dopo l'esordio de La fortezza del castigo, che ha suscitato le attenzioni di grandi editori internazionali, e Il monastero delle nebbie. Un viaggio avvincente in cui si intrecciano storia, avventura e azione.
    I personaggi che popolano il racconto sono mossi da forti passioni come la vendetta, l'amore, il desiderio. Immancabili poi nel ritrarre la vita a qualsiasi periodo storico si guardi sono il sopruso, la violenza e la lotta per il danaro e il potere. "È una storia dai colori decisi, la definirei così - dice Santoro -. Il contesto è quello della quinta crociata e del viaggio realmente compiuto da San Francesco per portare la parola del Signore agli infedeli. La città di Acri è il cuore delle speranza cristiana di poter riconquistare i luoghi sacri, speranza che svanirà definitivamente nel 1291, diversi decenni dopo il nostro racconto, con la caduta della città nelle mani degli infedeli".
    La storia si conclude infine a Gerusalemme. È in corso, al tempo della narrazione, una trattativa tra le due fazioni in lotta: i musulmani stanno per consegnare la Città Santa ai cristiani. Gli infedeli sono infatti disposti a cederla in cambio della rinuncia a Damietta. Per questa ragione le mura di Gerusalemme sono state abbattute affinché ai cristiani resti una città spoglia e indifendibile. Quando vi fanno il loro ingresso Bonaventura e i suoi compagni troveranno molti arabi in procinto di abbandonarla. È in questa atmosfera insolita che si svolgono gli ultimi accadimenti della Profezia del tempio perduto in un susseguirsi di colpi di scena che siamo certi appassioneranno i nostri lettori. Qui nell'ultima battaglia verranno svelati alcuni misteri che hanno accompagnato il lettore lungo il dipanarsi di tutta la trilogia.
    "È stato davvero appassionante scrivere questo terzo capitolo delle avventure di Bonaventura - spiega Santoro -.
    L'uscita è stata ritardata dalla sciagura della pandemia. Adesso con la fine della quarantena e la riapertura delle librerie ci auguriamo di poter dare il nostro piccolo contributo, essendo convinti che una buona storia sia uno dei rimedi per scacciare la paura e la tristezza di questi giorni".
    "Quanto a Bonaventura, ancora non sappiamo dire se questo è un addio - aggiunge -. Il suo volto e le sue parole ci sono diventati a tal punto familiari che, a volte, ci sembra di poterlo vedere seduto accanto a noi a raccontarci nuove avventure. È per questo che preferiamo pensare a questo romanzo come a un arrivederci.
    Intanto stiamo lavorando a un paio di idee nuove. Vista la passione per il Medioevo che accomuna me e il mio socio, si tratta sempre di thriller storici però ambientati in anni diversi da quelli che abbiano raccontato sinora". (ANSA).
   

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