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Jacobson, i social sono senza ironia

Jacobson, i social sono senza ironia

Lo scrittore Booker Prize, la Brexit "una scusa inventata"

MANTOVA, 07 settembre 2019, 11:10

dell'inviata Mauretta Capuano

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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HOWARD JACOBSON, SU CON LA VITA (LA NAVE DI TESEO, PP. 411, EURO 20) L'ironia oggi "è più importante che mai, ma è minacciata da tante cose, i populismi, le dittature e la stessa Brexit. Howard Jacobson, lo scrittore Man Booker Prize nel 2010 con 'L'enigma di Finkler', maestro dell'humour, rifiuta la rigidità di chi vede le cose bianche o nere e dice all'ANSA, al Festivaletteratura di Mantova, che "la dimensione meno ironica di oggi è quella dei social media che sostengono una posizione di certezza aggressiva dove il pollice o è su o è giù". Come accade, spiega, "con gli emoji, le faccine con cui siamo abituati a comunicare, che ridono o piangono, non ci sono sfumature. Anche le politiche identitarie sono ben lungi dall'essere ironiche".

E' invece totalmente ironica la protagonista del suo nuovo romanzo 'Su con la vita', pubblicato da La nave di Teseo nella traduzione di Milena Zemira Ciccimarra, in cui ci racconta l'inaspettato amore tra la novantenne Beryl Dusinbery, detta la Principessa Schweppessodawasser, sulla via della demenza, e lo schivo e solitario Shimi che al contrario non dimentica mai nulla. "La principessa e Shimi si innamorano attraverso le parole. Non c'è rapporto fisico ma una vicinanza che viene dalla conversazione. Parlano tantissimo e lo facevano ancora di più, tanto che ho eliminato 50 pagine" racconta lo scrittore che non ha mai digerito la Brexit. "Non c'è nessun motivo che la giustifichi. La disaffezione nei confronti dell'Unione Europea non è diversa da quella che si può avere nei confronti di qualsiasi istituzione. E' una scusa inventata. Nessuno ci capisce nulla della Brexit da fuori che è stata presentata come legata all'Unione Europea ma non ha nulla a che fare con questo. Riguarda le disuguaglianze tra ricchi e poveri, tra nord e sud e soprattutto tra chi ha l'istruzione e chi non ha avuto un'educazione. Lo vediamo anche negli Stati Uniti, chi non ha potuto studiare o accedere alla conoscenza è come se avesse un'acredine verso chi le cose le sa" spiega Jacobson. E sottolinea: "e' una guerra civile dove non ci sono i carri armati. E a Boris Johnson non gliene frega nulla del destino del Paese, ha sempre cercato soddisfazione alla sua sfrenata ambizione" dice lo scrittore.

Grazie a quella libertà che viene dall'età, la principessa di 'Su con la vita' ricorda e dimentica i suoi tre figli, di cui non si è mai curata, e i suoi uomini. Ha avuto molti corteggiatori, amanti e mariti. Passa le sue giornate con due badanti che tormenta con la lettura dei suoi diari. "Esiste per dare fastidio a tutte le persone che le sono accanto. Per il lettore è una figura liberatoria. E' un po' come se fosse il clown, il giullare shakespeariano che in virtù della sua età può dire e fare quello che decide e che le piace. Ha un gran senso dell'umorismo e non è mai chiaro quanto sia seria o meno di fronte a certe affermazioni" dice lo scrittore che alla fine ci stupisce ancora una volta raccontandoci come non sia mai troppo tardi per niente.

Tra le parti più divertenti di 'Su con la vita', che era partito con la figura di Shimi ma ha preso il volo quando a Jacobson è apparsa nella mente la figura di Beryl, le opinioni che la principessa esprime su una serie di uomini che hanno fatto parte della sua vita. "Ho fatto una summa di tutti i commenti sugli uomini da parte delle donne a cui ho assistito. Hanno sempre un certo sarcasmo" afferma Jacobson che è riuscito a far incontrare questi due personaggi improbabili sul terreno delle parole, anche quelle che mancano. 

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