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Maria Callas, una tragedia femminile

Maria Callas, una tragedia femminile

Esce per Feltrinelli Comics graphic novel di Vanna Vinci

MILANO, 28 novembre 2018, 09:25

Federico Pucci

ANSACheck

La copertina del libro Io sono Maria Callas - RIPRODUZIONE RISERVATA

La copertina del libro Io sono Maria Callas - RIPRODUZIONE RISERVATA
La copertina del libro Io sono Maria Callas - RIPRODUZIONE RISERVATA

VANNA VINCI, 'IO SONO MARIA CALLAS' (FELTRINELLI COMICS, PP. 176, EURO 22) - La storia di un'icona, la tragedia di una donna, il mistero di un'identità: questo è 'Io sono Maria Callas', graphic novel di Vanna Vinci recentemente pubblicato da Feltrinelli Comics.
    Dopo Frida Kahlo, Vinci si concentra su un'altra icona femminile: "Non sapevo molto di lei, ma mi colpì un'intervista a Carlo Maria Giulini - racconta l'autrice all'ANSA - Diceva di conoscere Maria Callas come cantante, ma si chiedeva se lei stessa sapesse chi era nella solitudine di casa sua".
    Da qui è partita una ricerca non tanto nel canto sovrumano, quanto nella vita del personaggio, per sondarne il carattere e il ruolo di donna: "Parliamo senz'altro di moltissimi anni fa, ma la sua storia resta esemplare: ci troviamo di fronte a una persona con volontà e talento incredibili ma priva di struttura interna, che ha sempre dubitato di se stessa, che si è appoggiata a una madre terrificante, a un marito che era padre-impresario-segretario e quest'uomo terribile che è stato Onassis".
    Le fragilità di Callas sono sempre al centro del racconto, a partire dall'insicurezza per il suo aspetto fisico che la portò a sottoporsi a interventi rischiosi per dimagrire. Le fasi, i traumi ma anche le vittorie sono narrate con uno schema preso direttamente dalla tragedia greca, con episodi divisi dagli stasimi, dove un coro di personaggi intervengono e commentano gli episodi. "Nella sua storia c'erano tutti gli elementi della tragedia greca: lei dichiarava di essere fatalista. Inoltre le voci dissonanti e talvolta fuori luogo del coro, come Sarah Bernhardt o David Bowie, danno l'impressione di un personaggio cangiante e imprendibile". In particolare, la sovrapposizione con Medea tiene insieme lo spunto drammatico e il discorso femminile, specie nel capitolo che utilizzando l'estetica della pittura vascolare greca racconta la degenerazione della sua vita sentimentale: "Non ci saranno state bastonate, ma si parla di una violenza comunque: è una donna che si è relegata a essere accompagnatrice di lusso, la storia stessa di Medea, perché per colpa del suo uomo ha perso il potere. Raccontare il suo rapporto con Onassis era molto difficile: ho iniziato dalle parole di Euripide, che pareva aver capito già tutto, e mi sono riletta alcuni testi fondanti del femminismo, tra cui 'Il secondo sesso' e 'Sputiamo su Hegel' per trattare al meglio quel passaggio".
    Dal punto di vista iconografico, Vinci parte da immagini celebri della Callas per creare grandi pagine che fondono i linguaggi del fumetto e del libro illustrato: "Imparare a disegnare la faccia non è stato facile: il suo viso, bellissimo, ha molte stranezze nelle proporzioni. D'altra parte il potere di questo personaggio si vede non solo nelle immagini fashion, ma già nelle foto sgranate delle rappresentazioni alla Scala. Più ancora che nel libro su Frida l'interno delle tavole è come esploso, come se a un certo punto fosse venuta fuori dal foglio".

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