Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

L'epopea Urss dal Proletkul't al rock

L'epopea Urss dal Proletkul't al rock

Piretto spiega l'epoca sovietica attraverso affresco culturale

MOSCA, 10 novembre 2018, 10:29

Mattia Bernardo Bagnoli

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

GIAN PIERO PIRETTO, QUANDO C'ERA L'URSS: 70 ANNI DI STORIA CULTURALE SOVIETICA (RAFFAELLO CORTINA EDITORE, PP 632, EURO 39). "Ai puri di spirito che ci hanno creduto [...], a chi ha mantenuto dignità e coerenza: a tutti loro il mio massimo rispetto". Imbrigliare la rivoluzione russa d'ottobre 1917 e la conseguente costruzione dell'Unione Sovietica in un unico volume, per quanto corposo, è sempre opera ardita; se poi lo si fa navigando il fiume impetuoso dell'apparato mitologico-culturale ad esse collegato lo sforzo si muta in opera impari. Ma è proprio questo il grande valore del libro-lascito di Gian Piero Piretto, riedizione rivista e arricchita del fortunato 'Il radioso avvenire' pubblicato a suo tempo da Einaudi. Fin dalla dedica.
    Che il comunismo sia stato infatti principalmente un tremendo sogno, oltre che il gran motore ultimo del conflitto novecentesco, è un fatto assodato e nemmeno le purghe, le repressioni, i milioni di morti frutto della follia staliniana potranno mai sminuire l'origine rivoluzionaria e utopica dell'assalto 'al Palazzo' (in questo caso il palazzo d'inverno di San Pietroburgo). Piretto, storico professore di Letteratura russa contemporanea all'Università statale di Milano, giunto ormai alla pensione, nel suo "Quando c'era l'Urss" ripercorre passo passo l'epopea sovietica, dagli albori - "il tempo delle utopie", appunto - al declino ormai conclamato della fase crepuscolare, intrecciando le voci di Majakovskij e Bogdanov, l'ideatore di quella Proletkul't che avrebbe dovuto dare al popolo "una cultura proletaria spirituale indipendente", a quelle degli artisti della sots-art, degli emigranti, dei rockkettari come Viktor Coj, leader dei Kino, band-icona degli anni Ottanta. Un lungo, lunghissimo viaggio che passa ovviamente per le fasi più buie - ad esempio la grande guerra patriottica, come i russi chiamano la seconda guerra mondiale - e quelle di apertura, con la destalinizzazione avviata da Krusciov.
    Ad ogni stagione (come in Occidente, del resto) corrispondeva un mutare nelle mode e negli stili, salvo che nell'Urss non si poteva prescindere da 'un'azione culturale' coordinata da parte del regime alla quale corrispondeva poi una 'reazione' della popolazione e degli stessi artisti, una danza collettiva con la censura e la controcultura di 'frodo'. Nel mezzo un tripudio di avanguardia, architettura imperialista, arte neo-realista, poster propagandistici dall'iconografia ormai ai nostri occhi ultra-pop - il tutto doverosamente documentato nel volume con uno sforzo davvero strabiliante da parte dell'editore Raffaello Cortina.
    Insomma, un testo imprescindibile per capire quello che è stata l'Urss da dentro. Ma che oltre al passato guarda al futuro. "La convinzione che l'indagine relativa alle strategie di ottenimento del consenso e gestione delle emozioni, una volta specifica dei regimi totalitari, sia più che mai attuale e possa suggerire strumenti e atteggiamenti mentali e comportamentali per non ricadere in tragici tranelli si è rafforzata negli ultimi anni ed è tra le responsabili di questo lavoro", scrive Piretto in apertura. Ecco, buona rivoluzione.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza