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Il mistero del doppio ritratto di Klimt

Il mistero del doppio ritratto di Klimt

Capolavoro rubato nel '97 alla Galleria Ricci Oddi di Piacenza

PIACENZA, 28 agosto 2018, 12:45

di Antonio Giovannini

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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    Il 22 febbraio 1997 fu scoperto il furto del 'Ritratto di signora' di Gustav Klimt dalla Galleria Ricci Oddi di Piacenza.
    Il dipinto era stato portato via in uno dei tre giorni precedenti, ma la scoperta fu tardiva a causa di un trasloco di questa e altre opere nella vicina piazza Cavalli per una mostra su Klimt a Palazzo Gotico. Un furto con molte zone d'ombra: non fu mai chiaro se il capolavoro venne fatto uscire dal tetto (la cornice fu trovata vicino al lucernario) o se i ladri passarono dall'ingresso principale. Da allora tante piste investigative sono state seguite dai carabinieri, alcune delle quali avevano portato anche all'estero sulle tracce di trafficanti d'arte. Del furto e della 'latitanza' dell'opera - a tutt'oggi tra le più ricercate dalle forze dell'ordine - si occupa ora un libro, 'Il mistero del doppio ritratto di Klimt', del giornalista piacentino Ermanno Mariani, che come cronista di nera ha seguito in prima persona la vicenda fin dai giorni in cui il dipinto del maestro della Secessione viennese venne trafugato.
    'Doppio ritratto' perché il quadro aveva assunto un valore storico straordinario nel '96, poco prima del furto, quando una studentessa pavese, Claudia Maga, scoprì sotto al dipinto un altro Ritratto di signora, ma con cappello, realizzato da Klimt nel 1910, esposto a Dresda nel 1912, pubblicato nel 1927 e da allora dato per disperso. Mariani riannoda i fili della storia cedendo il posto al romanziere, in un volume dove si annullano i confini tra realtà e libera invenzione e dove emerge una 'corte dei miracoli' composta da collezionisti, ladri, fattucchiere, falsari, pataccari, satanisti e riti esoterici.
    Pochi anni fa, infatti, l'inchiesta era stata riaperta dopo il ritrovamento di tracce del Dna di uno dei ladri sulla cornice ed era spuntata, sulla base di una testimonianza, proprio una misteriosa pista esoterica: il quadro, rubato su commissione, sarebbe finito nelle mani di una setta satanica di Piacenza che lo avrebbe utilizzato per un rito propiziatorio in un cimitero, poi lo avrebbe chiuso nella bara di una bambina. Durante le prime indagini, invece, vennero indagati i custodi della Galleria, ma la loro posizione fu ben presto archiviata dal gip per mancanza di prove. Tante piste investigative, ma la 'Signora' rimane ancora oggi un caso irrisolto.
   

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