(DUCCIO MORTILLARO, HOLLYWOODLAND MURSIA, PP.264 E 18 EURO con la prefazione di Walter Veltroni) - L'inganno dei produttori e delle major, che come il gatto e la volpe seducono, blandiscono, irretiscono. I sogni da agguantare al volo che troppo spesso si sciolgono come neve al sole nella Città degli Angeli, meta agognata di tanti wannabe del mondo. Un po' thriller, un po' spietato reportage, il romanzo d'esordio di Duccio Mortillaro, avvocato italiano che da anni vive e lavora a L.A. e ben conosce le dinamiche dell'industria cinematografica, trascina il lettore nelle viscere della fabbrica dei sogni, svelandone dall'interno i meccanismi spietati, le rigide regole sociali, la vita difficilissima di "vuol essere qualcosa" (wannabe appunto).
Al centro della storia - introdotta da una prefazione di Walter Veltroni- c'è Paolo, ragazzo padano di belle speranze che si presenta come il classico esempio del nuovo italiano globalizzato, uno che ha sognato, ha studiato, si è messo in gioco con entusiasmo. Fino a qualificarsi con il suo copione al secondo posto al concorso tra gli studenti del Master in cinematografia della University of Southern California. Il suo sogno è diventare uno sceneggiatore. E grazie all'aiuto di Finch, suo mentore e patron degli Studios, quel sogno agognato si realizza. Per poi trasformarsi però, con grande rapidità, in un vero e proprio incubo.
Pagina dopo pagina, il racconto di Mortillaro ricostruisce con abilità il mondo del cinema, restituendo sulla pagina odori, suoni, tic, slang, ambienti, personaggi che ricordano protagonisti di vicende di cronaca. E intanto coinvolge il lettore nello smantellamento di quel copione da parte degli 'gnomi' della major: prima il finale, poi la scelta della protagonista, poi gli attori secondari. Passo dopo passo, si rivela il funzionamento della macchina del marketing che manipola, blandisce, minaccia, travolge. Paolo cerca di resistere e di difendere la sua idea creativa. Ma a Hollywood niente è facile e la trappola per lui è già scattata con party, donne bellissime, eccessi, celebrities, sesso, potere e soprattutto denaro. Come in un gigantesco Paese dei Balocchi, dove non mancano il Gatto (il produttore Finch) e la Volpe (Giancarlo, l'amico banchiere) e donne che sembrano, ma non lo sono, fate turchine, il ragazzo finisce per trasformarsi in un burattino nelle mani di altri. Alla fine dovrà scegliere: la sua anima o il film. Nel bene o nel male, benvenuti a Hollywood, la città degli angeli e dei demoni, dei sogni e degli incubi, dove uno su mille ce la fa. E altri 999 annaspano per non affogare. Oggi la presentazione a Roma.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA