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Maskalyk, Salvare una vita

Maskalyk, Salvare una vita

Il racconto appassionato di un medico sempre in prima linea

ROMA, 30 aprile 2018, 10:15

Marzia Apice

ANSACheck

Libro del giorno - Salvare una vita di James Maskalyk - RIPRODUZIONE RISERVATA

Libro del giorno - Salvare una vita di James Maskalyk - RIPRODUZIONE RISERVATA
Libro del giorno - Salvare una vita di James Maskalyk - RIPRODUZIONE RISERVATA

JAMES MASKALYK, SALVARE UNA VITA. LA VOCE DI UN MEDICO IN PRIMA LINEA (Einaudi, pp. 232, 14 euro) C'è la gioia accanto all'orrore, l'attesa e l'urgenza, il sollievo e l'angoscia nel libro Salvare una vita (Einaudi, traduzione di Elisabetta Spediacci), scritto da James Maskalyk, uno dei più importanti medici d'urgenza al mondo. L'autore racconta ai lettori la propria esperienza professionale, sempre in prima linea cercando di aiutare gli altri: dal Canada all'Africa, con le più moderne attrezzature o in ospedali improvvisati senza avere strumenti e con poche medicine, Maskalyk parla di un lavoro che è più che altro una missione, in cui l'adrenalina è fortissima e non c'è spazio per la fatica né per la disattenzione, perché una scelta sbagliata può fare la differenza tra la vita e la morte. Il medico sintetizza ciò che compone l'esistenza di ogni essere umano attraverso l'alfabeto: ecco allora che "a" sta per airway, vie aeree; "b" per breathing, respirazione; "c" per circulation, circolazione; "h" per hurt, ferita; "e" per emergency; "qr" per quiet room, "xy" per uomo. Mentre alterna la cronaca di episodi vissuti tra i letti d'ospedale a racconti della propria vita personale, l'autore parla di sofferenza, malattia, disperazione, di persone che ha dovuto lasciar andare ammettendo la propria sconfitta di medico.
    Il racconto va avanti con sincerità, senza paura di soffermarsi su dettagli o di affrontare temi difficili e delicati: come quando spiega che gli ospedali rispecchiano le discriminazioni della società, con assurde convinzioni relative alla percezione del dolore che cambia in base alla tonalità della pelle. "Ciò che è vero al pronto soccorso è vero nel mondo che l'ha creato", scrive. "Oggi, a quanto pare, possiamo appropriarci delle ricchezze di un continente e poi fingere di fare un favore ai suoi abitanti alleviandone la povertà". Tuttavia nel libro Maskalyk non dimentica mai di infondere speranza, ricordando sempre la meravigliosa perfezione del corpo umano e celebrando il mistero insondabile della vita, che va sempre difesa e rispettata. Soprattutto, il medico sottolinea l'importanza della forza di ogni uomo che, posto di fronte alle difficoltà, può unire scienza, determinazione e umanità per mettersi al servizio degli altri, compiendo a volte dei veri miracoli anche in situazioni apparentemente senza via d'uscita: "La medicina - scrive Maskalyk - è la vita che si prende cura di se stessa. Per me, non esiste storia più bella".
   

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