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Oxenbury, mie illustrazioni old fashion

Oxenbury, mie illustrazioni old fashion

Esce 'La fattoria degli animali liberi' che guarda a Orwell

28 marzo 2018, 11:37

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(dell'inviata Mauretta Capuano) BOLOGNA, 28 MAR - I dettagli, che fanno la differenza. E le emozioni che fanno entrare in una storia. A Helen Oxenbury, l'illustratrice inglese di 'A caccia dell'Orso', che con i suoi titoli ha venduto 40 milioni di copie in tutto il mondo e in Italia vende circa 20 mila copie all'anno, piacciono i libri che "sanno emozionare" ed è capace nei suoi disegni di lavorare moltissimo anche sul movimento di un sopraciglio". Lo racconta all'ANSA al suo arrivo alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna dove è attesa con 'La fattoria degli animali liberi' (Mondadori) dell'irlandese Martin Waddell, nella traduzione di Chiara Carminati, con le sue illustrazioni che hanno un fascino old fashion, proprio come lei.
    "Ora è tutto basato sul computer, c'e' molta grafica. In questa forma d'arte contemporanea non mi riconosco, a me piacciono i libri che mi toccano, che mi emozionano. Nelle mie illustrazioni seguo il mio metodo, il mio stile, non uso la grafica del computer. Il passaggio dall'idea alla carta, al disegno, richiede molto tempo e mi sembra sempre di non ottenere quello che avevo in testa. Mi piace mostrare le reazioni delle persone nel rapporto con gli altri e con l'ambiente che le circonda" spiega la Oxenbury che indossa una camicia bianca con un delicato pizzo vintage sul colletto.
    Storia per bambini sulla solidarietà e soprattutto sulla giustizia che vede una papera sfortunata alle dipendenze di un contadino pigro che passa le giornate a letto e la sfinisce di lavoro, 'La fattoria degli animali liberi' ricorda molto 'La fattoria degli animali' di George Orwell.
    "Mi sarebbe piaciuto moltissimo illustrare ''La fattoria degli animali' di Orwell, ho cercato di farlo ma la Orwell Estate, l'associazione che si occupa dei diritti delle sue opere, ha posto un sacco di problemi e alla fine ha rifiutato il progetto. L'idea che mi sono fatta è che sia accaduto perchè secondo loro dare il libro a una illustratrice per bambini l'avrebbe sminuito. Comunque è solo una mia ipotesi" racconta l'illustratrice. Così, quando Martin Waddell, l'autore de 'I tre piccoli gufi' ha scritto un testo che si ispira a 'La fattoria degli animali', è stato bellissimo illustrarlo" spiega la Oxenbury, 79 anni. "L'argomento principale è la giustizia che ai bambini interessa moltissimo. Dicono sempre "'Non è giusto!', 'Non è giusto!'", ma c'e' anche un finale che allude al potere. Tutti gli animali della fattoria si ribellano al contadino sfruttatore e liberano dall'oppressione e dalla fatica la papera che alla fine della storia, però, allunga l'ala come se stesse dando un ordine alle galline. Forse sta seguendo le orme del contadino? "La parte più bella della storia è la cooperazione e la parte più brutta è l'ingiustizia. C'è un indizio finale in cui troviamo la papera fare lo stesso gesto del fattore. L'idea è che il potere corrompe. E' la natura umana, spesso succede nella vita" dice la Oxenbury che ama molto gli animali che qui, come in Orwell, "diventano una metafora della corruzione umana".
    Ora la Oxenbury sta lavorando alle illustrazioni di un nuovo libro che la entusiasma e sul quale prima di rivelare il titolo fornisce alcuni indizi. "E' una fiaba molto famosa: Cappuccetto rosso di Perrault che è stata molto abbellita, edulcorata nel tempo per renderla più accessibile, proposta nella sua versione originale, brutale, da Beatrix Potter. Per me è molto affascinante illustrare una storia così cupa e nera" racconta la Oxenbury che vive a Londra, ma è cresciuta sulla costa orientale, a Suffolk, vicino al mare e alla campagna e ha scritto anche delle storie da lei illustrate, ma "il pericolo è di ripeterti. Dagli altri autori arriva una sfida nuova".
   

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