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Bollen, mio 'Orient' nelle zone grigie

Bollen, mio 'Orient' nelle zone grigie

Il thriller con cui si fa conoscere in Italia autore americano

MILANO, 11 marzo 2018, 13:07

Mauretta Capuano

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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CHRISTOPHER BOLLEN, ORIENT (BOLLATI BORINGHIERI, 720 PP, 20 EURO) Sono le zone grigie, i chiaroscuri della vita quelli che esplora Christopher Bollen, lo scrittore americano che si fa conoscere in Italia con il suo terzo romanzo 'Orient' (Bollati Boringhieri), un thriller letterario, che riesce ad essere poetico e duro, a soffermarsi sui dettagli raccontando la paura.
    "Nel giallo abbiamo sempre il colpevole e l'innocente. Nella vita reale invece ci sono molte aree grigie" dice all'ANSA Bollen, 42 anni, che vive a New York, a cui ha dedicato il suo primo romanzo 'Lightning people', ma è originario di Cincinnati, nell'Ohio. Per Orient, che ha portato alla fiera dell'editoria di Milano 'Tempo di Libri', ha scelto uno scenario particolare, quello di una piccola cittadina sul mare, sulla punta del North Folk di Long Island. Una comunità chiusa, abitata dalle stesse famiglie da molte generazioni, dove un giorno arriva uno sconosciuto, il giovane vagabondo Mills, ex bambino abbandonato ed ex tossicodipendente, e con il suo arrivo si scatena parallelamente una lunga catena di omicidi.
    "E' la storia si un capro espiatorio, di una comunità che si rivolta compatta verso un bersaglio facile. Diventa cieca davanti a quello che sta accadendo. E il mio protagonista continua a dire che è innocente".
    'Orient', è una tela di rosetta, rappresenta tutta una serie di spunti per la storia del libro. "Adoro il nome di questa cittadina. E' affascinante, disorientante. Può confondere il lettore che potrebbe pensare di avere tra le mani un libro sull'estremo Oriente e invece è su questo pezzo di mare di Long Island. E poi è un omaggio ad 'Assassinio sull'Orient Express' di Agatha Christie, che adoro. Faccio anche riferimento all'orientamento verso certe cose, che cambia con l'età, e a quello sessuale. E infine c'è il disorientamento quando capita di perdere i fili che regolano la tua vita e non sai più che cos'è" racconta Bollen che ha vissuto a lungo in Italia, ama molto il nostro Paese e sta scrivendo un romanzo ambientato a Venezia. "Ho vissuto in Italia dopo l'Università, ero stagista alla Peggy Guggenheim di Venezia e in questa città ambienterò il mio quarto romanzo. Parla di un truffatore americano. Purtroppo non ho ancora un titolo che mi ispira come Orient" racconta Bollen che è un lettore "poligamo". Amo Agatha Christie, Patricia Highsmith e mi ispiro ai film di una volta. Ho più forme di ispirazione" dice lo scrittore che è anche caporedattore di Interview Magazine. Mills, cambia nome, corre, ha paura, cerca di indagare sulla scia di morti con l'aiuto di Beth, ex artista e moglie in crisi di un artista famoso, seguendo una pista parallela a quella della polizia, ma la piccola cittadina di Orient è pronta a distruggerlo.
    "Beth - spiega Bollen - è il personaggio che più mi assomiglia. Mills ha delle parti di me, anche se non sono orfano come lui. Mi piaceva l'idea di una persona che non ha famiglia e vive da sola. Chiunque lasci la propria città vive questa sensazione, devi ricominciare tutto di nuovo, è un po' come essere orfano. Mills è ancora un ragazzo e bisognerebbe avere empatia per i suoi errori, per chi non è protetto come lo siamo noi nelle nostre famiglie, ma questo non accade nel romanzo" afferma lo scrittore che ha lavorato a questo libro durante l'amministrazione Obama. "In un clima completamente diverso da quello attuale. In un certo senso il razzismo e l'omofobia fanno parte della nostra cultura. Trump li ha portati in primo piano.
    Viviamo in un momento in cui gli estremi hanno la meglio. Trump ha riempito di odio l'atmosfera e gli ha dato enorme spazio. Non c'è più comprensione, compassione e intelligenza. In questo momento è più facile odiare e provare risentimento".
    Il sentimento che attraversa queste 670 pagine è soprattutto la paura. "Amo troppo descrivere i personaggi, le loro ossessioni. Il giallo si concentra invece sulla trama. E poi scrivo non avendo già tutto in testa. La trama si sviluppa mentre scrivo ed è la cosa che mi piace di più. La paura mi affascina perchè è uno stato d'animo in cui ti senti completamente solo, non puoi avere paura con qualcun altro. Non amo la solitudine e non la temo" sottolinea Bollen che dopo Milano sarà protagonista di un minitour in Italia.
   

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