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Andare avanti, un dono lungo 4000 km

Andare avanti, un dono lungo 4000 km

La storia di Christian, blogger in cammino per tornare a vivere

ROMA, 29 gennaio 2018, 11:11

Marzia Apice

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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CHRISTIAN CAPPELLO, ANDARE AVANTI. IN CAMMINO PER RIDARE UN SENSO ALLA VITA (Mondadori, pp.144, 17 Euro). Oltre 4 mila km percorsi a piedi, sfidando la resistenza del proprio corpo, per regalare alla vita un nuovo senso e fare del bene agli altri. È l'impresa che Christian Cappello, noto blogger di viaggi a cui il destino ha inflitto una condanna crudele proprio nel momento in cui era più felice, ha narrato nel libro Andare avanti, edito da Mondadori. Una sorta di diario di viaggio scritto con il cuore che racconta la tragica storia di Marta Lazzarin, compagna di Christian, morta improvvisamente mentre portava in grembo il loro bambino, Leonardo, che non ha potuto vedere la luce. Il dolore devastante che ha stravolto irrimediabilmente la quotidianità e il futuro di Christian lo ha portato perfino a pensare al suicidio perché la sua disperazione era sorda a ogni possibile richiamo alla vita. Poi qualcosa è scattato: lo spunto è arrivato proprio da Marta che, poco prima di morire, aveva condiviso con lui il desiderio di voler cercare fondi per le malattie rare con progetti innovativi di comunicazione. Inoltre, a Natale entrambi si erano reciprocamente donati un contributo alla stessa associazione, quella che sostiene la ricerca sulla fibrosi cistica. E così a Christian viene l'idea di raggiungere a piedi i 27 centri che in Italia svolgono ricerche per combattere la fibrosi cistica al fine di raccogliere finanziamenti. Dopo aver fondato la onlus chiamata Marta4kids, il blogger si mette in viaggio: la data scelta è il 2 aprile, il giorno in cui Leonardo sarebbe dovuto nascere. Con lo zaino in spalla, le scarpe comode e un'incrollabile tenacia, inizia a vivere un'esperienza straordinaria che lo aiuta a trasformare il dolore in altruismo: ogni giorno compie un tragitto di 25 km da solo o in compagnia (grazie al gps chiunque può unirsi a lui), viene ospitato per la notte da chi offre la propria casa con generosità, poi partecipa a eventi e incontri organizzati per la raccolta fondi. Scritto con un linguaggio semplice, il libro non poteva avere titolo più azzeccato: mira infatti al cuore e fa commuovere, ma accende anche la speranza. Il racconto è dettagliato: sembra di vederle le strade, di campagna e di città, tra le valli e le montagne, che il ragazzo ha percorso senza badare al caldo o al freddo, così come è facile immaginare i visi incontrati, le mani strette, gli abbracci dati e ricevuti. La disperazione che lentamente muta la sua essenza trasformandosi in voglia di aiutare chi soffre e quindi in una nuova possibilità di vivere è il grande insegnamento del lento ma assiduo peregrinare di Christian. Oltre 4000 km di cammino, quasi un anno di viaggio in nome della sua Marta e del loro piccolo Leonardo gli sono serviti per superare la stanchezza, gli imprevisti, perfino le molestie di alcuni balordi e i colpi di un fucile mentre attraversava un campo. Ben presto, si è reso conto che aiutare gli altri poteva significare soprattutto "aiutare me stesso ad affrontare il grande percorso della vita". In cambio ha ricevuto amore, sostegno, ammirazione e il sorriso dei ragazzi malati che non vedevano l'ora di incontrarlo. Anche papa Francesco ha voluto complimentarsi con lui al telefono, per la grande generosità dimostrata. Christian alla fine è tornato a casa e ha raggiunto il suo obiettivo, onorando la memoria di chi amava. "Marta4kids non è mai stata l'associazione di una sola persona", scrive nel libro, "Marta4kids è l'energia di chi mi ha aiutato a rendere la onlus così amata e, per molti, così speciale".
   

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