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David Lodge si racconta in memoir

David Lodge si racconta in memoir

'Un buon momento per nascere' con foto in bianco e nero

ROMA, 05 ottobre 2017, 19:35

Mauretta Capuano

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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DAVID LODGE, UN BUON MOMENTO PER NASCERE (BOMPIANI, PP 494, EURO 29.00). David Lodge bambino con gli occhi che sorridono e guardano lontano. Si mostra così il raffinato critico e romanziere inglese nella foto in bianco e nero in copertina al suo memoir 'Un buon momento per nascere', pubblicato da Bompiani nella traduzione di Mary Gislon e Rosetta Palazzo. "Negli anni Cinquanta era più semplice diventare scrittore" spiega Lodge, nato a Londra il 28 gennaio del 1935, e quando sono venuto al mondo io, aggiunge, era "un buon momento per nascere in Inghilterra per un futuro scrittore".
    Con questo libro, arricchito da una selezione di fotografie del romanziere e delle persone importanti della sua esistenza, a 82 anni Lodge ha fatto diventare realtà anche una cosa che aveva sempre pensato: "che un giorno avrei scritto della mia vita. Che quando non avrei più avuto idee per i miei romanzi, avrei attinto alla mia esperienza personale" dice l'autore che è stato ospite dell'ultima edizione di Pordenonelegge. "Via via che si invecchia - spiega lo scrittore - il cervello rallenta la propria attività e le persone tendono a farsi stimolare meno dalle esperienze esterne e ad osservare di più la propria vita. Certo, anche nei romanzi ci sono elementi della mia vita, ma in questa opera autobiografica il modo di porli è diverso".
    Dal 1935 al 1975, Lodge ripercorre, in quasi 500 pagine, gli anni della giovinezza, del College, l'incontro a 18 anni con la futura moglie Mary, ancora al suo fianco e alla quale è dedicato il libro "con amore", fino alla cattedra all'Università di Birmingham, alla morte di Marilyn Monroe per la quale scrisse una poesia, all'amicizia con il collega e scrittore Malcolm Bradbury e al successo del romanzo 'Scambi'. "Malcolm è la persona - dice - che mi ha influenzato maggiormente come scrittore. Era molto versatile, scriveva in modo satirico ma se voleva sapeva essere estremamente serio. Purtroppo è morto a 68 anni, giovane, e mi manca molto". Quando Lodge ha cominciato a scrivere romanzi "non c'erano tanti aspiranti scrittori come oggi. Adesso - racconta - abbiamo un'industria, ci sono corsi di scrittura creativa in ogni Università, soprattutto nel mondo anglofono, nel Regno Unito e in Usa. Il mio primo romanzo, a cui ho lavorato mentre facevo il militare, lo ho scritto e consegnato a mano, non avevo un agente. Lo ho portato a tre editori e il terzo me lo ha pubblicato. Oggi sarebbe impossibile perchè gli editori sono inondati di manoscritti, al punto che gli autori si auto pubblicano". E anche il modo di fare critica letteraria è cambiato nel corso della vita di Lodge. "Da espressione di una propria reazione di fronte all'opera letteraria, poi è diventata più analitica, ha subito l'influenza dello strutturalismo e del post strutturalismo. C'è stata una vera e propria ossessione per l'aspetto teorico più che per la pratica letteraria. Un approccio che non trasmetteva l'amore per la letteratura" spiega Lodge che si definisce "un divulgatore della critica letteraria". "Il mio - dice - è stato un ruolo di mediazione. Ho cercato di domare lo strutturalismo e post-strutturalismo rendendolo compatibile con un approccio più basato sulla comunicazione e comprensione e sono stato visto con sospetto da entrambi gli schieramenti". Inoltre, continua "bisognerebbe distinguere tra critica letteraria giornalistica e mondo universitario dove si tratta l'aspetto teorico. Lo scopo della critica letteraria è favorire l'amore per i libri, altrimenti diventa uno sfoggio di intelligenza per dimostrare quanto si è bravi".
    In 'Un buon momento per nascere', Lodge si sofferma anche sul tema della censura, ricorda il processo al romanzo 'L'amante di Lady Chatterley' di David Herbert Lawrence, proibito fino agli anni '60 quando finalmente venne assolta la casa editrice, la Penguin, che lo aveva pubblicato in edizione economica e questo "più di qualsiasi altro avvenimento, diede agli scrittori la libertà di descrivere il comportamento sessuale in modo esplicito" sottolinea. Ma "con il cambiamento e la fine della censura abbiamo sia perso che guadagnato qualcosa. Sicuramente le parole hanno meno forza, non sono più state percepite come nei romanzi del secolo precedente in cui si era trovato il modo per parlare di sesso in forma meno esplicita" dice oggi Lodge.
   
   

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