(ANSA) - ROMA, 25 SET - PAOLO BIONDI, I MISTERI DELL'ARA PACIS (EDIZIONI DI PAGINA, PAGG. 156, EURO 14). Scomparsa nel nulla dopo nemmeno due secoli di vita.
Inghiottita dalla terra e dall'oblio. La storia dell'Ara Pacis, monumento simbolo della pax augustea, della nascita di una letteratura e di un'arte romane, autonome dalla sudditanza dalla cultura greca ed egiziana vissuta da Roma fino da allora, fin dalle sue origini è densa di misteri e domande insolute. Paolo Biondi narra questi misteri legati al monumento più importante ed anche più bello dell'era di Augusto, quindi coevo e testimone della nascita dell'impero romano. E lo fa non con rigidità scientifiche, ma con la curiosità di un'inchiesta giornalistica su fatti e personaggi a partire da duemila anni fa. Non a caso l'autore, alla sua seconda esperienza letteraria dopo la biografia romanzata della moglie di Augusto ('Livia, una biografia ritrovata'), è un giornalista con una lunga esperienza di cronaca e analisi politiche alle spalle.
'I misteri dell'Ara Pacis' narra il contesto nel quale il monumento nasce; racconta come i suoi bassorilievi sintetizzino religione, morale, politica dell'era di Ottaviano Augusto, un'epoca che mette fine a decenni di guerra civile; recupera i valori fondanti dell'epopea romana e pone le basi per il secolare dominio dell'Urbe sul mondo allora conosciuto. Ad accompagnarci a scoprire i segreti dei marmi di questo imponente monumento, seppure di limitate dimensioni, sono una serie di personaggi, tutti realmente vissuti, che ci portano con loro nelle strade e nel clima culturale della Roma del primo secolo avanti Cristo. Ma diversi capitoli del libro sono dedicati alla seconda vita dell'Ara della Pace, da quando sprofonda nella terra al suo ritrovamento, dapprima casuale nella Roma cinquecentesca della riforma cattolica, fino agli scavi e alla ricostruzione del secolo scorso.
Il monumento riacquista nelle pagine del libro i suoi colori sgargianti delle origini, difficili da immaginare nel bianco dei marmi che vediamo ora, la vitalità delle sue figure che descrivono cultura e spirito del tempo. Persino il fregio vegetale che circonda la parte inferiore del recinto dell'Ara scopriamo che non solo è animato e vivacizzato da animali di ogni specie, ma comunica con i suoi girali e il suo ordine, con i venti cigni bianchi all'apice delle volute il messaggio morale del principato. Le pagine del libro sono un viaggio nella storia, nell'arte e nella letteratura fino a condurci per mano ai giorni nostri e alla vita di oggi dell'Ara. (ANSA).