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Amori, buddismo, malattia, ecco Dose

Amori, buddismo, malattia, ecco Dose

Il conduttore (con Presta) del Ruggito del coniglio si racconta

WASHINGTON, 15 marzo 2017, 10:04

Nicoletta Nencioli

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 ANTONELLO DOSE - LA RIVOLUZIONE DEL CONIGLIO (Mondadori editore, pp 234, 17 euro) Un ruggito vero dietro uno dei due conigli radiofonici più amati del Paese. Una preghiera buddista potente, 'illuminante', dietro le risate e le battute di 22 anni di mattine alla radio con gli italiani. Una battaglia segreta e tenace, qualche segreto svelato, e un po' di magia: in 240 pagine di un 'memoir' inatteso, Antonello Dose, la voce storica dell' 'Aloha' del "Ruggito del coniglio" nel binomio inscindibile con Marco Presta, racconta un'umanissima storia di vita. La sua.
    Perché? Perché ora, a soli 55 anni, nel pieno del successo? "Perché era ora, perché era tempo - dice all'ANSA Antonello - per incoraggiare, e semplicemente perché no?". Dopo decenni da 'coniglio spiritoso' che entra nelle case con il caffè e il cornetto, ora parla di sé, della sua religione, degli amori e della sieropositività... "Sì, ho pensato che fosse importante spiegare che l'allegria non è scontata, che ci si può arrivare anche se ci sono dei problemi grandi come la malattia.
    Voglio che magari chi ha paura e si nasconde ancora sappia che si può essere felici anche con l'Hiv. Che si può trovare gioia, quella che nel buddismo chiamiamo forza vitale per 'scegliere la vita'".
    Cosi', con un programma su Rai2 ("Il ruggito del coniglio") che alla sua 22/a edizione continua ad andare alla grande, senza bisogno di pubblicità, Antonello Dose conduce il lettore lungo la sua vita. Complicata. Ma, come ripete lui: "felice, piena di amore e di una fede, quella del buddismo giapponese di Nichiren Daishonin, diffusa dalla Soka Gakkai, che fa assaporare la forza vitale dell'universo. Con cui ogni esperienza, anche la malattia, può diventare opportunità di gioia ed appagamento".
    Si parte dai primi passi nello spettacolo del 'dinoccolato e timido' Dose: la scoperta del teatro e dei maestri, Eugenio Barba e Jerzy Grotowski. La scoperta dell'omosessualità: "mi ci son voluti 10 anni per capirla, 10 per accettarla e 10 per dirla".
    Gli amori, tanti, tutti importanti: il primo Piero, morto di Aids "quando non c'erano cure e la diagnosi era sentenza di morte". Poi Angelo, il ricercatore italiano in America che si dedica alla ricerca sull'Aids. E Fabrizio Morgan, da 12 anni il suo compagno.
    L'incontro magico con il buddismo: "una mia amica Betta mi ha introdotto. Da allora è stato scoprire come essere parte della Legge universale della vita". La scoperta più dura: di essere sieropositivo una mattina di aprile del 1994. Tanta paura sconfitta con ore ed ore di preghiere davanti al Gohonzon (l'oggetto di culto) recitando nam-myo-ho-renge-kyo'.
    Antonello ha avuto un'infanzia felice, in una famiglia cattolica, solida: "sono stato fortunato, ho avuto due genitori sani e amorevoli". A loro, come all'amico e collega di una vita, Marco Presta, Antonello ha rivelato solo pochi mesi fa, proprio in vista della pubblicazione del libro, la sua sieropositività.
    ''Prima della stampa, ho detto alla Mondadori: 'aspettate un attimo, devo dire una cosa a un mio amico ed ai miei''. Ora - con il volume in vendita da pochissimi giorni, tante presentazioni in calendario, Antonello è sommerso dalla risposta del 'popolo dei conigli': "Non sapevo cosa aspettarmi - racconta ancora - ma la reazione è molo bella affettuosa, la gente mi sorride per strada mi arrivano messaggi pieni di calore. Mi godo questo momento". E adesso, Antonello, il prossimo capitolo? "A giugno mi sposo. Io e Fabrizio aspettiamo solo la chiamata del comune". Aloha.
   

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