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Ben Jelloun, terrorismo spiegato a figli

Ben Jelloun, terrorismo spiegato a figli

Esce per Nave di Teseo

ROMA, 15 febbraio 2017, 09:22

di Mauretta Capuano

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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    TAHAR BEN JELLOUN, IL TERRORISMO SPIEGATO AI NOSTRI FIGLI (LA NAVE DI TESEO, PP 179, EURO 11).
    "Papà, sono terrorizzata". Fa i conti con la paura, con la violenza e con un'intera generazione cresciuta con questo scenario Tahar Ben Jelloun nel suo nuovo libro 'Il terrorismo spiegato ai nostri figli' che arriva in libreria per La nave di Teseo, nella traduzione di Anna Maria Lorusso, a quasi vent'anni di distanza da 'Il razzismo spiegato a mia figlia' con cui ha venduto oltre 2 milioni di copie nel mondo.
    Atteso in Italia, anche sulla scia del grande successo che ha avuto in Francia nel 2016, 'Il terrorismo spiegato ai nostri figli' è un invito a dire la verità e a scegliere con cura le parole. "E' molto difficile parlare di terrorismo ai ragazzi" aveva detto all'ANSA Ben Jelloun, che in questi giorni è in Italia, mentre lavorava a questo libro. Tornando al cuore dell'attualità, agli attentati terroristici e alle immagini traumatiche che tv e giornali ci mostrano quotidianamente, facendo della morte una notizia quotidiana, Ben Jelloun ci fa riflettere anche sulla responsabilità di educare, in un dialogo "solo leggermente immaginario" con una delle sue figlie. "I bambini vanno aiutati ad accettare il reale, con tutto ciò che questo ha di imprevisto e insopportabile. Per realizzare questi obiettivi, servono pazienza e pedagogia, andando al di là dell'emozione, per arrivare all'essenziale, ai fatti" scrive l'autore che precisa anche come non si "parli allo stesso modo a un maschio e a una femmina. E infatti mia figlia - dice - fa domande sul ruolo delle donne".
    Nel libro, "dedicato alle risorse della luce e della pace, alla vigilanza e alla forza della ragione", lo scrittore Premio Goncourt si chiede anche in che rapporto sia l'Italia con questo nuovo terrorismo jihadista e sostiene che non "si possa dire", che sia più marginale in Italia che in Francia. Così come, per Ben Jelloun, c'e' un "rapporto molto stretto non tra immigrati e terrorismo, ma tra il problema dell'immigrazione, il problema dell'identità e il rifugio nel terrorismo".
    Dalla definizione di terrorismo che "è una modalità di azione, non una teoria", al suo rapporto con la politica e la religione, alle "primavere arabe", Ben Jelloun indaga su come si arrivi alla follia di uccidere persone che non si conoscono, nello stesso tempo cerca di capire perchè i terroristi accettino di morire e invita a distinguere tra le diverse interpretazioni dell'islam, spesso contraddittorie. Ed è possibile evitare di incrociare queste persone pericolose? L'unica via possibile da seguire è alla fine quella di proseguire, per Ben Jelloun, sulla "strada del sapere e del dubbio" perchè "solo la cultura è capace, sulla lunga durata, di combattere le idee nauseabonde del terrorismo, da qualsiasi parte esse vengano" dice lo scrittore alla figlia e a tutti i giovani del mondo.
   

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