ALESSANDRO CARLINI, PARTIGIANO IN CAMICIA NERA (CHIARELETTERE, pp. 173, 16 euro) Memoria personale e familiare, la Storia della Seconda guerra mondiale e della Resistenza con la maiuscola e quella personale, violenta, drammatica e lacerante del protagonista Uber Pulga: 'Partigiano in camicia nera', esordio letterario (ancorché basato su una storia verissima) di Alessandro Carlini, non è un libro che può lasciare indifferenti.
Ricostruendo la vita del cugino del nonno, dal quale per la prima volta da bambino ascoltò la storia, Carlini ha scritto, romanzandola, la vicenda di Uber, fascista e poi repubblichino convinto, aguzzino di Slavi nei Balcani, infiltrato tra i partigiani - che finiranno torturati ed uccisi - che negli ultimi mesi di guerra, dopo aver peraltro incontrato Mussolini che lo decora, decide di aiutare la Resistenza. Con conseguenze fatali. L'autore, spinto dalla passione per la Storia e dal desiderio di non far svanire nel nulla quella memoria familiare, ha raccolto una gran quantità di informazioni da fonti orali, ricerche d'archivio, sopralluoghi. L'emozione personale traspare nella elegante prosa, coinvolgente ed a tratti commovente: Uber emerge potente nelle sue contraddizioni, molto diverso da quanti per opportunismo si unirono a una Resistenza alla quale non credevano minimamente in zona Cesarini. Un uomo devastato da chissà quali sentimenti - rimorso? orgoglio tradito? delusione verso il leader che lo aveva mandato in guerra? Non è ovviamente dato saperlo - che non nega la sua identità ma, semplicemente, vede per sé una strada diversa, opposta a quella percorsa fino a qual momento, ideali che ha combattuto che, in extremis, decide di sostenere. Che non cancella il suo passato ma scrive un futuro diverso, anche nella memoria che lascerà alla sua famiglia, o alla Storia.
'Partigiano in camicia nera' non intende riscrivere il passato, magari socchiudendo la porta a chissà quale rilettura della Guerra civile, ma offre una visione senza sconti delle contraddizioni di un individuo che in sé racchiude quelle degli anni di conflitto in cui egli crede, vive e muore. Una storia romanzata che costringe il lettore a riflettere sulle domande spietate che probabilmente si fece Uber Pulga. Per le quali, naturalmente, c'è solo la sua personale risposta, e il conto che scelse di pagare.
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