PAOLO SORRENTINO, GLI ASPETTI IRRILEVANTI' (MONDADORI, PP. 274, EURO 22,00), CON FOTOGRAFIE DI JACOPO BENASSI I tic, le manie, le ossessioni, le paranoie, le contraddizioni, le abitudini delle persone. Paolo Sorrentino è partito dai piccoli modi di essere per raccontare il nostro stare al mondo. Libro di ritratti o romanzo corale, 'Gli aspetti irrilevanti' parte dagli scatti in bianco e nero del fotografo Jacopo Benassi che aprono le storie immaginate di ventitré persone di cui Sorrentino non conosceva nulla. Inventate prima, ispirate o adattate alle immagini, non importa, le esistenze di questi personaggi compongono un grande affresco di vita doloroso, commovente, ironico. Ecco allora Donna Emma, perfida viceportiera di uno stabile signorile sulla panoramica di Napoli, che terrorizza tutti; il boss della camorra Salvatore Varriale, detto dai nemici a' Libellula, il romantico cantante di pianobar Peppino Valletta che vive per il figlio disabile e Girolamo Santagata "avvocato romano e misantropo internazionale". Passando dal riso al dolore, dall'ironia alla commozione, Sorrentino alterna e mescola i registri mettendoci di fronte alla solitudine delle persone, a storie d'amore e d'amicizia che sono commedie, melodrammi, tragedie e farse, nella realtà e nella finzione.
In questi racconti, il regista Premio Oscar de 'La grande bellezza' e della serie tv 'The Young Pope' che ha trionfato su Sky, sembra essersi divertito a mettere gli odori, i ricordi, le sensazioni che lui ha respirato mescolandole con quello che sguardi, espressioni, pose e abiti dei personaggi fotografati da Benassi gli hanno ispirato, fino alla chiusura autobiografica.
'Gli aspetti irrilevanti' si apre con la miliardaria e impareggiabile ancheggiatrice Elsina Marone, nata a Ferrara nel 1940 e si conclude con Settimio Valori "infaticabile patrocinatore di se stesso e uomo di sconcertante banalità".
Valori, la cui foto è una sorpresa per il lettore, racconta di "un regista amatoriale di filmini controversi". Sorrentino, che ha esordito nella narrativa con 'Hanno tutti ragione' (Feltrinelli) con cui è stato finalista al Premio Strega e dove ha debuttato il personaggio di Tony Pagoda, poi tornato nel libro di racconti 'Tony Pagoda e i suoi amici', in questo nuovo romanzo ancora una volta ci spiazza con queste vite che sembrano monotone, illuminate, fatte di migliaia di aspetti irrilevanti che sono tutt'altro che secondari. C'è la scienziata di fama planetaria Enza Condè, il taciturno Marco Valle, l'imbattibile giocatrice di poker Linda Giugiù e tutto è nello stesso tempo così serio, così monotono, così importante e così tanto un bluff. "Ci sono due tipi di passione. Una non mi piace, l'altra non mi interessa" ma quello che resta, e che sembra interessare lo scrittore e il regista è la magia dell'esistenza umana e l'importanza di non prendersi troppo sul serio.
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