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De Giovanni, i Bastardi buoni come pane

De Giovanni, i Bastardi buoni come pane

Indagine di Lojacono a Pizzofalcone, storia e vita di Napoli

ROMA, 03 dicembre 2016, 14:25

di Paolo Petroni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 MAURIZIO DE GIOVANNI, ''PANE, per i Bastardi di Pizzofalcone'' . Maurizio De Giovanni è prolifico e fortunato autore di alcune serie noir all'italiana, ma di queste la più articolata e vivida resta quella legata all'ispettore Giuseppe Lojacono e la sua squadra di Bastardi, come sono chiamati gli uomini del commissariato di Pizzofalcone a Napoli.
    Serie che arriva a gennaio in tv su Rai Uno con Alessandro Gassmann protagonista e la regia di Carlo Carlei.
    Non è un caso quindi che proprio a queste storie l'autore stia lavorando in modo da dare loro un maggiore spessore e magari arrivare a un senso che vada oltre il mero caso giallo da risolvere e il colore della vita partenopea. Così il pane che dà il titolo a quest'ultimo romanzo, già popolare simbolo esemplare di per sè, qui si lega al lievito madre da cui nasce, un lievito che da generazioni si passano i Granato, panificatori sino a Pasquale, che viene trovato ucciso nel vicolo in cui ha bottega e la sua morte violenta è come il segno preciso, di sangue, di un mondo che sta finendo, fatto di impegno, professionalità, valori non solo materiali. A dimostrare tutto questo, Pasquale, in un prologo al romanzo, rievoca il giorno di 50 anni prima in cui suo padre lo nominò proprio erede, proprio come un Principe, rivelandogli i segreti del lievito madre e dell'arte del fare il pane andando al lavoro all'alba, per divenire anche lui ''quello che scaccia i brutti sogni della gente, quello che dà la prima forza per affrontare la giornata.
    E chi, se non un Principe, fa questo per il suo popolo?'' Allora forse anche la forza e i metodi di Lojacono sono eredità di una tradizione, conoscenza della sua gente, dei suoi caratteri e della sua storia, rivelazione di una realtà sottile, inafferrabile eppure concretissima al di là delle apparenze di un'umanità che vive e soffre il proprio quotidiano. E De Giovanni fa così in modo che il lettore sia vicino e coinvolto nel lavoro dei Bastardi e del loro ispettore, più che in quello della squadra antimafia e del famoso magistrato Buffardi, che gli porta via il caso, visto che Pasqualino proprio da poco aveva denunciato le attività di un gruppo camorristico. E si sta con Lojacono perchè lui ci racconta come i suoi sospetti siano diversi, dopo essere stato, anche se per poco, sulla scena del crimine e aver osservato alcune cose col solito acume e l'aria imperturbabile, ma anche con la lucidità che fa siano poi con lui non solo gli uomini della sua squadra, non solo il magistrato Laura Piras (che in tv sarà Carolina Crescentini) con cui sappiamo lui ha una storia clandestina, ma anche il suo capo Luigi Palma. Del resto questa è la quinta storia dei Bastardi del commissariato di Pizzofalcone e sappiamo come siano sempre sotto osservazione e debbano riscattarsi da un passato pesante (e da qui il loro soprannome), per poter tornare a essere considerati e rispettati come poliziotti limpidi a tutti gli effetti. De Giovanni poi gioca col pane con tutti i personaggi e se il commissario Palma è pane integrale, Lojacono è pane al sesamo, e così via con tutti gli altri protagonisti che si ritroveranno assieme a concludere il gioco duro di questa indagine una lumnosa e difficile domenica: ''La domenica è senza pane. La domenica i forni rimangono chiusi, e se volte pane fresco dovete procurarvelo da un'altra parte, però non sarà lo stesso. Non succede mai niente di domenica; ma se qualcosa succede, è in modo imprevisto''.
   

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