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Scoprire anima teatri con Nicola Fano

Scoprire anima teatri con Nicola Fano

Libro guida e storia dei teatri italiani da Magna Grecia a oggi

ROMA, 19 ottobre 2016, 12:17

Paolo Petroni

ANSACheck

Libro del giorno - Nicola Fano, 'Andar per teatri ', Ed. il M - RIPRODUZIONE RISERVATA

Libro del giorno - Nicola Fano,  'Andar per teatri ', Ed. il M - RIPRODUZIONE RISERVATA
Libro del giorno - Nicola Fano, 'Andar per teatri ', Ed. il M - RIPRODUZIONE RISERVATA

 NICOLA FANO, ''ANDAR PER TEATRI'' (IL MULINO, pp. 162 - 12,00 euro).
    Se, come molti sostengono, i luoghi hanno un anima che è la sintesi della loro storia e di chi vi ha agito e vissuto, i teatri sono i luoghi in cui quest'anima più si avverte, dove più che mai commozioni e risate, parole e voci, densità drammatica o lievità ironica, entusiasmo o delusione si sentono nell'aria davanti e dietro il sipario, anche se in quel momento il luogo è deserto. Non c'è bisogno di osservare l'impronta lasciata dai corpi sulle poltrone, proprio perchè il teatro vive di rappresentazione e di evocazioni che acquistano verità grazie alla comunione tra chi recita e chi fa da spettatore, che non è un ruolo passivo. Tutto questo Nicola Fano, che di teatro si occupa da quando era ragazzo come critico e come autore, lo sa benissimo e questo suo libro è un viaggio cronologico nella storia delle sale di tutta Italia, partendo dai teatri greci e romani per arrivare alle cantine anni '70 o gli spazi poliformi d'oggi, tutto da leggere in questi giorni in cui stanno ripartendo le stagioni di prosa in tutta Italia. Si tratta di una guida con cui ripercorrere di palcoscenico in palcoscenico quel mutarsi della società che su di esso andava rispecchiandosi, a ritrovare delle nostre radici profonde, ramificate ma soprattutto ancora vive, tanto da aiutarci a riflettere sul teatro d'oggi. La sua forza è infatti nella sua evanescenza, in quel rinascere e morire ogni sera. Non è quindi un caso che l'ultima nota di Fano, a chiudere il suo discorso-excursus, sia dedicata a una città distrutta dal terremoto come l'Aquila e alla sua rinascita con l'Auditorium del Parco voluto da Abbado e il cui progetto fu regalato da Renzo Piano.
    In questa ottica evocativa, diventano di particolare interesse e valore le schede sulle sale storiche scomparse e legate a momenti esemplari. Basterebbe citare il Beat 72, la Fede e l'Alberico che sono la spina dorsale della stagione delle cantine e della neoavanguardia romana (manca forse la Piramide, ma è sempre gioco facile vedere quel che manca in un discorso inevitabilemnte antologico) che va da un personaggio che fa a sé come Carmelo Bene, ai debutti di Perlini o Vasilicò per arrivare a Nanni, la Kustermann e poi Giancarlo Sepe e il suo La Comunità, ancora molto vivo 40 anni dopo. Oppure i caffè chantant a cavallo tra '800 e '900, a cominciare dallo storico Salone Margherita sotto la Galleria a Napoli in cui, solo per dirne una, nacque la macchietta per opera di Nicola Maldacea e si aprì la strada al varietà.
    Non c'è paese come l'Italia che ospiti tanti teatri di davvero tutte le epoche e tutte le stagioni della letteratura e dello spettacolo teatrale, che hanno creato via via i propri spazi secondo necessità espressive e sociali, così che l'arte di far teatro, di allestire uno spettacolo, va di pari passo con l'arte di costruire un teatro, che è sempre stata un bella sfida per architetti di ogni epoca. C'è un tipo di teatro che si chiama ovunque ''all'italiana'' e ci sono spazi che sono celebri nel mondo, perché portano la firma di Andrea Palladio o dello Scamozzi, cui oggi si sono aggiunti quelli di Marco Zanuso, Aldo Rossi o Renzo Piano e altri, compresi quelli effimeri, dal ''Teatro del mondo'' galleggiante sempre di Rossi, nato per una Biennale a Venezia, al ''Teatrino scientifico'' di Franco Purini per un' Estate romana di Nicolini Non ci resta da aggiungere, per chi non conoscesse l'arte di scrivere di Nicola Fano, che queste schede sono tutt'altro che schede che raccolgono dati impersonali, ma, nascendo da un amore vero che qui si testimonia di pagina in pagina, sono invece capaci di restituirci sempre vivo un posto e farcene capire la storia, i perché, l'anima.
   

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