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'La fabbrica delle stelle' di Savatteri

'La fabbrica delle stelle' di Savatteri

Esce nuovo romanzo del giornalista-scrittore

ROMA, 14 settembre 2016, 11:21

di Nicoletta Tamberlich

ANSACheck

La copertina de 'La fabbrica delle stelle ' di Gaetano Savatteri - RIPRODUZIONE RISERVATA

La copertina de  'La fabbrica delle stelle ' di Gaetano Savatteri - RIPRODUZIONE RISERVATA
La copertina de 'La fabbrica delle stelle ' di Gaetano Savatteri - RIPRODUZIONE RISERVATA

GAETANO SAVATTERI - LA FABBRICA DELLE STELLE (SELLERIO, EURO 14, PP 294).
 - ''Che vuoi da me? L'embrione di cassettiera non risponde.  Nemmeno Mosè rispose a Michelangelo. Parlo con la cassettiera Ikea come sono caduto in basso''.
 Può un giornalista, scrittore, sbruffone, disincantato passato alla comunicazione politica ma al momento disoccupato (perché licenziato, per un inciampo professionale, dal sottosegretario di cui era il portavoce), finire con il muoversi in un gioco tra realtà e finzione. Può questo personaggio al limite del grottesco, che si trova a suo agio nella Roma dei locali e dei flirt alla moda avere invece una sua morale, un suo snobismo letterario? Saverio Lamanna, con l'improbabile spalla Piccionello, fa irruzione alla kermesse cinematografica di Venezia (che si è appena conclusa in questi giorni ndr.) assoldato da una ricca signora dietro il paravento di ufficio stampa di una produzione cinematografica: la missione a lui affidata è quella in realtà di tenere d'occhio la sorella minore fidanzata con una attore non gradito alla famiglia. A fare da intermediario un tale Randone, che confida in Lamanna per una raccomandazione al Viminale per il trasferimento di sua moglie ed è lui, non a caso, il tramite che gli ha proposto il lavoro momentaneo.
   

Ma in questo gioco di specchi la vita irrompe con il suo aspetto più violento. Saverio è uno che accetta il mondo, anche se fino ad un certo punto. E quando questo punto viene superato, vuole vederci chiaro. Saverio è un giornalista, che ha anche scritto un libro, è sfiduciato, stufo, prima di andare a Venezia torna nella sua Sicilia, nella villetta di famiglia sul mare di Màkari.
 Sull'isola Lamanna ritrova Peppe Piccionello, uno degli abitanti del posto, e Suleima, che potrebbe rubargli il cuore. Grazie al suo carisma e al suo sarcasmo Lamanna riesce a sostenersi, passando da un lavoretto ad un altro, sino a quando questa ricca signora lo assume come ufficio stampa per tenere sotto controllo la sorella minore. In questo modo inizia l'avventura che porterà il giornalista a Venezia dove, con il sostegno di Piccionello, Lamanna svelerà trame e intrighi tra attori famosi e red carpet. Ma questa volta il personaggio, cresciuto in quattro racconti inseriti nelle antologie Sellerio, si trasferisce alla Mostra per seguire una questione apparentemente semplice, ma in realtà feroce e complessa.

Nel labirinto di delitti e bugie in cui si è infilato Saverio mantiene il suo sguardo controcorrente sul mondo: "Amo il turismo di massa: se non ci fosse, lo inventerei. Questa gente comune, con le ciabatte e i bermuda, le magliette smanicate, le Lonely Planet di due anni prima avute in prestito dal cognato, ha spazzato via secoli di letteratura di viaggi, racconti di duchesse, cappelliere, pasticcini da tè, Orient Express, Gustav Aschenbach".L'umorismo sarcastico di Gaetano Savatteri, scoppiettante di citazioni e storpiature, è un bisturi che tagliuzza in brandelli di banalità lo spettacolo falso nel quale siamo tutti intrappolati.

   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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