Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Una racchetta per la libertà

Una racchetta per la libertà

Maria Toorpakai racconta come lo squash le ha salvato la vita

ROMA, 29 giugno 2016, 11:19

di Marzia Apice

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

MARIA TOORPAKAI (CON KATHARINE HOLSTEIN), LA FIGLIA DIVERSA (Rizzoli, pp.376, 18 Euro). Ha giocato tutte le carte che aveva e ha vinto, prendendo a racchettate un destino che la voleva sconfitta. Ma che la sua non sia solo una bella storia di sport lo si capisce subito, fin dalle prime pagine: nel libro La figlia diversa (Rizzoli) Maria Toorpakai, nata nel 1990 nel Waziristan al confine tra Pakistan e Afghanistan, racconta la sua vittoria sull'integralismo islamico attraverso lo squash, la disciplina sportiva che l'ha resa un'atleta di fama mondiale. Il carattere indomabile lo ha sempre avuto fin da bambina, quando decise di liberarsi degli abiti femminili e bruciarli in un falò per diventare un maschio e poter quindi avere maggiore libertà. Va detto che Maria non ha mai rinnegato il suo sangue pashtun né la sua cultura tribale, per i quali prova orgoglio, né tanto meno la sua fede in Allah: ha solo preteso rispetto e dignità come ogni essere umano dovrebbe fare. Incredibile che questa ragazza sia riuscita a sopravvivere in uno dei posti considerati più pericolosi del pianeta riuscendo a essere se stessa, pur inizialmente con la menzogna del suo genere sessuale. In questa autobiografia Maria si racconta, mettendo sul piatto molto più dello squash, di cui si parla solo a metà libro. Prima di tutto c'è la sua famiglia, la vera salvezza di Maria. La sua più grande fortuna è stata quella di avere un padre e una madre dalle vedute aperte e non costrette dentro le maglie del dogmatismo. Due genitori che con l'esempio, rischiando in prima persona la vita per diffondere la cultura nelle zone più povere del Paese, hanno fatto capire a lei e ai suoi fratelli e sorelle l'importanza della libertà e del dialogo, contro ogni forma di violenza e sopruso. Ecco che Maria da femmina è diventata maschio, e poi ancora femmina, sempre rispettando se stessa e la sua libertà, con l'appoggio della famiglia che l'ha spinta a prendere in mano il suo destino. Da ragazzina Maria ha rischiato di perdersi, perché la rabbia che provava si stava trasformando in odio cieco e fine a se stesso: ancora una volta sono stati il supporto, l'amore e l'accoglienza dei genitori a guidarla. Fino al miracolo dello sport, di quella pallina e quella racchetta a cui ha dedicato la grinta e la passione, e tutta la sua vita. Pur mettendo a rischio la sua incolumità (Maria in quanto donna e pashtun, non appena i giornali hanno iniziato a parlare della sua stella nascente, è diventata un simbolo da annientare per i talebani), lo squash le ha dato in cambio l'opportunità di un futuro possibile e finalmente libero nella terra accogliente del Canada. Tra le pagine del libro trapela la grande storia, lo scontro tra Occidente e Oriente, il terrorismo, il conflitto tra Usa e Iraq, la guerra subita da civili innocenti, l'odio tra genti di uno stesso popolo. E poi emerge lei, una giovane donna che in realtà è una leonessa in grado di riprendersi ciò che qualcuno voleva strapparle, la libertà e il futuro. Un futuro che ora con la sua attività Maria sta cercando di regalare anche ad altre ragazze come lei, incatenate a una vita di privazioni e umiliazioni.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza