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Nerd romantici contro troppa tecnologia

Nerd romantici contro troppa tecnologia

Manuale per la riscoperta del tempo bio

ROMA, 23 giugno 2016, 12:03

Titti Santamato

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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FEDERICO MELLO, 'CONFESSIONI DI UN NERD ROMANTICO' (IMPRIMATUR, PP. 284, 16 EURO).
    Oramai siamo connessi 24 ore su 24. Ci fotografiamo ovunque, mentre votiamo, mangiamo, lavoriamo o siamo in vacanza. Il mercato vuole conoscerci per manipolarci e i social network alimentano la nostra perdita di controllo. Come migliorare la nostra vita? Con il 'tempo-bio', un tempo libero scevro da interruzioni e connessioni che va riscoperto. Ma anche attraverso il corpo, il sapere e la tolleranza. E' la tesi che propone in questo saggio-confessionale Federico Mello, giornalista e blogger: ha lavorato per Il Fatto Quotidiano, l'Huffington Post, Servizio pubblico e Ballarò su Rai3. Ha già scritto L'Italia spiegata a mio nonno (2007) e Il lato oscuro delle stelle (2013).
    Mello propone una "resistenza nerd romantica" come unica via d'uscita sostenibile dalle nostre vite troppo tecnologiche, quella che una pubblicità di qualche anno fa definiva "il logorio della vita moderna". Il 'nerd romantico' del saggio programma una fuga da Internet e dalla tracciabilità un po' come il personaggio interpretato da Gene Hackman nel film Nemico Pubblico. "Perché la cosa mi è sfuggita di mano? Quando ho perso il controllo? Perché la stessa tecnologia che mi ha dato in questi anni da mangiare, da vestire, e un ruolo, un nome, relazioni da vivere, e amicizie, e conoscenza, amori sfugge sempre più alla mia volontà e mi rende bestia da soma sotto il suo giogo?... E che conseguenze ha avuto sulla mia vita privata, sui miei affetti, sulle mie relazioni?", si chiede il protagonista del libro. "Siamo all'inizio - aggiunge - nei prossimi anni non potrà che aumentare... Per arrivare dove? A che tempi? Ad anni bui nei quali non ci sarà neanche il minimo di concentrazione necessaria per leggere, pensare, esercitare un barlume di pensiero critico e restare umani. Ad anni in cui forse sarà qualche algoritmo a occuparsi di noi, badanti di bit che veglieranno sull'umanità smarrita". Per non arrivare ad un punto in cui "il mondo reale sarà abolito per legge e tutto il resto si potrà guardare in streaming", Federico Mello propone uno "sforzo di conoscenza", non solo mentale ma anche fisico perché "la tecnologia digitale al picco della sua intrusività rappresenta un'insidia allo sforzo di conoscenza a cui ogni essere pensante è tenuto. Mello, a questo proposito, invita a fare un esperimento. "C'è un sito - scrive nel libro - che si chiama Do nothing for two minutes... È un sito semplicissimo, nella home c'è un tramonto sul mare, un conto alla rovescia e una scritta: 'Non fare niente per due minuti, non toccare mouse e tastiera: rilassati e basta'. Appena ti colleghi parte il conto alla rovescia e comincia l'esperimento. Lo so che sembra facile ma assicuro che rimanere due minuti davanti a un computer connesso senza fare niente è tremendamente difficile. Quando ci ho provato, nonostante il mio training nerd romantico, provavo in ogni modo a far rimanere il mio corpo fermo ma avvertivo chiaramente la volontà del mio braccio destro, all'altezza della clavicola, di liberarsi, svicolarsi, impugnare il mouse: non era una sensazione mentale, ma fisica!".
    Una curiosità. Il libro si apre con uno scenario ironico e apocalittico: il ritrovamento, il 6 agosto del 2091, tra le rovine di un edificio crollato a Roma, di una scatola contenente "supporti cartacei in buono stato di conservazione". "Il rinvenimento - viene fatto presente nel saggio - costituisce probabilmente quella che appare come una delle ultime testimonianze reperite finora di scrittura manuale" miracolosamente scampata alla "Campagna per l'efficientamento della lettura" e "alla seconda guerra degli hacker che ha distrutto tutti gli archivi e le biblioteche digitali".
   

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