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Markaris, Grecia ha tasse impossibili

Markaris, Grecia ha tasse impossibili

Racconti 'L'assassinio di un immortale' pubblicati da Nave Teseo

ROMA, 24 maggio 2016, 11:35

Mauretta Capuano

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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    PETROS MARKARIS, L'ASSASSINIO DI UN IMMORTALE (LA NAVE DI TESEO, PP 172, EURO 18,00). Denaro, tanto denaro. Ma da dove vengono tutti questi soldi? Sarà il giallo che dovrà risolvere il commissario Kostas Charitos nel romanzo che Petros Markaris ha appena finito di scrivere. "Questa volta non parlerò della crisi. Ci saranno un sacco di soldi e tutto ruota intorno alla loro provenienza" dice all'ANSA Markaris mentre è nelle librerie italiane 'L'assassinio di un immortale', pubblicato da La nave di Teseo nella traduzione di Andrea Di Gregorio, con cui è stato al Salone del Libro di Torino 2016. Per la Grecia - a cui ha dedicato nel 2003 il pamphlet 'Tempi bui' - lo scrittore non vede, a breve termine, un'uscita dalla pesante condizione economica. "La situazione è molto difficile e continua ad esserlo. Tutti hanno la consapevolezza che le misure adottate non sono realmente applicabili. E' impossibile pagare tutte le tasse che chiedono, è impossibile parlare di crescita se si prende fino all'ultimo centesimo dalle tasche delle persone. Chiedere il 29% di tasse significa spingere le persone ad andarsene e in molti vanno in Bulgaria" spiega lo scrittore.
    Markaris, che ha lavorato con Theo Angelopoulos a diverse sceneggiature, tra cui 'L'eternità è un giorno', Palma d'oro a Cannes nel 1998, ne 'L'assassinio di un immortale' ci regala una serie di racconti dedicati "alla piccola April" in cui troviamo il commissario Charitos alle prese con l'assassinio di un professore, ucciso prima della sua nomina all'Accademia di Atene, e con il killer di un regista ma anche il suo collega turco Murat che combatte la mafia in una città tedesca. E poi storie autobiografiche, ambientate a Istanbul dove lo scrittore è nato nel 1937, ispirate a personaggi realmente conosciuti, di critica sociale, o che si scontrano con l'attualità, dalle rotte dei migranti alle persecuzioni contro i greci nella Turchia anni'50.
    "Sono molto contento quando scrivo un romanzo - finora ne ho scritti dieci con Charitos - ma mi sento molto più aperto e libero quando scrivo racconti. In questo libro non c'è sempre Charitos, in particolare le storie ambientate a Istanbul sono molto autobiografiche. In 'Ulisse invecchia solo' ho voluto che il desiderio di tornare a Istanbul del protagonista, una persona che ho realmente conosciuto, si realizzasse. Mentre nella realtà non so cosa sia successo dopo la sua scomparsa".
    Markaris, che insegna sceneggiatura, spiega sempre ai suoi studenti: "nei film l'autore vero è il regista. Quello dello sceneggiatore è un lavoro al servizio del regista". "In Grecia - racconta Markaris - mi chiedono spesso come sono riuscito a collaborare con Angelopoulos che è famoso per non avere un carattere semplice e ha uno stile totalmente diverso dai miei romanzi. E' semplice, cercavo di capire cosa voleva lui, di mettermi al suo servizio. La sceneggiatura è la base delle torte, non importa cosa ci metti sopra. Se la base non è solida, la torta crolla. Se quello che ci metti sopra è cattivo, il risultato sarà cattivo. Non puoi fare un buon film senza una bella sceneggiatura e viceversa".
    Il segreto del successo di Charitos, amatissimo in Sudamerica, è che "è un uomo comune, ognuno - spiega lo scrittore - può identificarsi con lui. Non è particolarmente intelligente ne' particolarmente colto. Ha una famiglia normale che fa dei sacrifici per far studiare la figlia, Caterina. Ai lettori piace tutto questo".
   

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