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Soyinka racconta l'Africa da scoprire

Soyinka racconta l'Africa da scoprire

8 capitoli che toccano religione e storia, politica ed economia

MILANO, 31 agosto 2015, 10:30

Federico Pucci

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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WOLE SOYINKA - "DELL'AFRICA" (Bompiani, pp. 240, 17 euro)

"Il mondo deve entrare in una nuova era di scoperta, una scoperta più profonda di ciò che è rimasto ignorato dell'Africa". Con queste parole il poeta premio Nobel nigeriano Wole Soyinka ha presentato il suo nuovo libro a Milano, ospite per la Milanesiana 2015: originariamente pubblicato da Bompiani con il titolo 'Africa' (poi corretto in 'Dell'Africa' su suggerimento dello stesso autore, "perché solo un pazzo può pensare di raccontare un intero continente in poche pagine") il volume racconta una terra 'ancora da scoprire' attraverso aneddoti e riflessioni su eventi della storia recente o del passato coloniale.

In 8 capitoli che toccano religione e storia, politica ed economia Soyinka propone ai lettori punti di vista e informazioni utili per comprendere i problemi e le possibilità dell'Africa, conoscere gli strascichi profondi delle sue tragedie e l'importanza delle sue risorse: "L'Africa deve riprendersi da molte cose, eventi antichi come la schiavitù o più recenti come il neocolonialismo, e lo deve prima di tutto agli africani stessi: abbiamo copiato tante cattive abitudini del mondo esterno, come il fanatismo religioso - prosegue l'autore - da giovane non mi sarei mai aspettato che la nostra terra diventasse ricettacolo di conflitti religiosi, le società precoloniali nemmeno conoscevano le parole per 'crociata' o 'jihad', perché per un africano blasfemia era prima di tutto imporre a un altro un'opinione spirituale".

Questa è solo una delle lezioni che una conoscenza più profonda delle civiltà africane può insegnare all'Occidente secondo Soyinka: "Non penso certo che la soluzione a tutti i problemi del mondo sia nell'Africa, ma c'è tanto da scoprire per chiunque abbia un senso di curiosità naturale: fenomeni, relazioni umane, letteratura - dice lo scrittore - pochi sanno che prima di cinesi, cubani e americani sono stati i nigeriani ad aiutare la Liberia e la Sierra Leone con l'emergenza Ebola".

Il problema principale che gli africani devono risolvere è il suo modello di leadership ("Uomini al potere che cercano di replicarsi promuovendo una forma di inettitudine nei successori"): solo interrompendo questa catena, spiega nel suo libro Soyinka con linguaggio poetico, i cittadini delle nazioni africane potranno smettere di mangiare i frutti dell'Albero della Dimenticanza. L'immagine, presa a prestito da un rito schiavista dell'antica città di Ouidah nell'attuale Benin, simboleggia il processo di rimozione autoassolutoria che secondo Soyinka ha fermato la Rinascita Africana portando i suoi popoli a ripetere errori del passato, come le sopraffazioni interne da Ruanda al Darfur, o le oppressioni economiche da evitare ad esempio con i nuovi partner cinesi.

Il passato, insomma, deve portare a nuove idee per il presente per districare questioni come l'immigrazione: "La soluzione ai flussi migratori non possono essere i muri, fermare questi movimenti significa ignorare chi e cosa li ha causati, dimenticare la storia - dice lo scrittore commentando la cronaca del Mediterraneo - il dilemma è globale, è una questione che va presa in mano dalle Nazioni Unite". L'Africa, insomma, conclude il Nobel nigeriano non è perfetta: "Ma nessuna parte del mondo lo è, quindi tanto vale scoprire la sua filosofia che può essere utile a tutti quanti".

   

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