Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Libri
  1. ANSA.it
  2. Cultura
  3. Libri
  4. Un libro al giorno
  5. M, in metro alla ricerca di se stessi

M, in metro alla ricerca di se stessi

Una curiosa e ricca 'metronovela' di Stefano Bartezzaghi

    (ANSA) - ROMA, 1 LUG - STEFANO BARTEZZAGHI, ''M-METRONOVELA'' (EINAUDI, pp. 276 - 20,00 euro).
    Non è meno ''sperimentale'' e non è meno pieno di fantasia e scoperte la metronovela ''M'' di Stefano Bartezzaghi della ''Zazie nel metrò'' di Queneau. Certo Bartezzaghi ha un'altra età rispetto a Zazie e quindi è più incline a riflessioni malinconiche e soprattutto a uno sguardo sentimentale e con la sua lingua personalissima guarda il quotidiano che si ripete, la normalità mediocre, il comune servirsi di un mezzo pubblico, per scoprirvi sfaccettature e riverberi di qualcosa invece di insolito, soprattutto di personale, magari, per un attimo, di assoluto.
    Ecco così la mendicante del ponte di ferro di Porta Genova che ''tiene in ordine il luogo in cui lavora'' pulendolo ogni giorno da cartacce, mozziconi, bottiglie, ma in questa sua ordinata normalità nasconde un dramma, un dolore profondo che un giorno gli si rivela all'improvviso.
    Il viaggio di Bartezzaghi usa toponimi precisi, nomi veri di fermate strade e piazze di Milano e della sua metropolitana (con una sorta di appendice o finale in quella di Roma), ma andando a fondo, in questa sua discesa nel sottosuolo, oltre la superficie delle cose, ecco che quel che scopre e ci rivela, con un racconto piano e ricco, diventa esemplare, va ben oltre i limiti geografici che gli ha dato e si interessa con ricordi e momenti della propria esistenza. La metropolitana come simbolo quindi? Sì e no, perché in realtà questo mezzo e il suo mondo sono un pretesto appunto per rincorrere il proprio mondo, le proprie ossessioni e passioni (i giochi di parole enigmistici, che qui compaiono solo occasionalmente), il proprio fantasticare, come quando ha davanti a se seduto un signore ben vestito e composto che viaggia tenendo sulle ginocchia un curioso vaso ''che potrebbe essere un'urna cineraria'', il che crea suggestioni particolari, ipotesi diverse anche su dove possa andare e perché, ma forse tutto nasce da una propria suggestione, avendo l'autore saputo proprio quel giorno della morte di una persona molto cara. Insomma il gioco di rimandi è continuo e la città e il mondo si riverberano nel narratore, che a sua volta lo illumina coi propri sentimenti, sensazioni, libere associazioni, ricordi, gioie e dolori. Ma questo non deve far pensare che l'andar sotto sia uno scoprire l'inconscio, che Bartezzaghi è apparentemente lontano da ogni psicologismo.
    Un racconto continuo, per certi versi, pur con tutte le sue variazioni, sempre eguale, eppure ogni volta con poco si rivela diverso, come quelle parole che in alcuni giochi, anagrammi o solo il cambio di una lettera, diventano tutt'altra cosa e senso. Ma al centro di queste variazioni, di quello che potrebbe sembrare una sorta di labirinto reale e esistenziale a far ritrovare la strada, indicare l'uscita, c'è l'io, l'autobiografia. Sotto ci si ritrova: ''per perdersi davvero basta salire le rampe e tornare al livello del suolo, sulla terra e non più nella terra''. (ANSA).
   

        RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

        Video ANSA



        Modifica consenso Cookie