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Iran, scoprire le 31 regioni della Persia

Un volume per promuovere il turismo italiano verso grande Paese

(ANSA) - MILANO, 3 GIU - IN IRAN. ALLA SCOPERTA DELLE TRENTUNO REGIONI PERSIANE (ED. PONTE SISTO - 16 euro) - Parlare di Iran significa, prima ancora di raccontare questo grande Paese ricco di storia, demolirne alcuni stereotipi ideologici.
    Oggi, con la ritrovata distensione avvenuta dopo i recenti accordi sulla questione nucleare, e la Persia che si appresta a diventare una delle mete più trendy del 2015 anche sotto il profilo turistico, pare il momento buono per esplorarlo senza pregiudizi. E proprio per favorire la conoscenza degli italiani con la storia, la geografia e i costumi del Paese l'Istituto culturale iraniano ha realizzato "In Iran. Alla scoperta delle 31 regioni persiane".
    Il volume (Ed. Ponte Sisto), in poco meno di trecento pagine, racconta ogni singola regione del grande territorio. Ognuna ha qualche buon motivo per essere visitata: un castello, un'antica moschea, un paradiso naturale, un museo, a dimostrare che "l'Iran non è soltanto Teheran" anche se la sua immensa Capitale (che ha un diametro di oltre cento chilometri e 15 milioni di persone) ne rimane la porta d'ingresso fisica e culturale. "La storia delle relazioni bilaterali tra l'Iran e l'Italia risale e molti secoli fa - spiega all'ANSA Ghorban Ali Pourmarjan, direttore del progetto editoriale e responsabile dell'Istituto culturale iraniano di Roma - e ha avuto da sempre una prevalenza particolare rispetto agli interessi politici ed economici. Proprio per questo motivo gli eventi internazionali e le problematiche di natura politica non hanno potuto influenzare la base solida delle relazioni tra le nostre nazioni". La storia dell'Iran poi mostra alcune analogie davvero incredibili con quelle dell'Italia. Prima fra tutte quella dell'ampiezza degli orizzonti culturali: affonda infatti le sue radici in una storia antichissima, tanto da essere definita una vera e propria 'culla della civiltà'. Quindi il fatto di aver dato vita a imperi tra i più importanti della storia, che hanno influenzato profondamente l'umanità: l'Impero romano e quello Persiano. Poi quella di avere sviluppato una grande raffinatezza nell'arte e nella letteratura (soprattutto nella poesia).
    Ecco allora che 'In Iran', dopo una breve introduzione sulla storia dello Stato mediorientale, racconta con foto in capitoletti dedicati a natura, gastronomia, antichità e ambiente, ogni singola regione. Tra esse non si può non vedere quella di Esfahan, che prende il nome dall'omonima città patrimonio Unesco con la sua enorme piazza Imam di epoca Safavide e i suoi due storici ponti. Di Yazd, con il tempio di Zoroastro e i palazzi con le 'torri del vento' della splendida città vecchia in argilla e paglia. Di Teheran, la megalopoli, con i palazzi e i grattacieli di design e la Torre della Rinascita, simbolo della modernità del Paese, che campeggia anche sulla copertina della pubblicazione. Sono da vedere, però, anche le meno note province di Fars, che non è solo la splendida Persepoli degli Achemenidi, ma anche Ecbatana e la grotta di Ali Sadr , quest'ultima tra le meraviglie del mondo naturale. La regione di Hormozgan, con il mare del Golfo e la bellissima isola di Kish, con l'acquedotto sotterraneo e le sue volte tempestate di fossili, conchiglie e coralli di milioni di anni fa. E ancora quella di Mazandaran, nella parte settentrionale del Paese, con il monte Damavand, il più alto dell'Iran con i suoi 5.610 metri di vulcano dormiente circondato dalle sue foreste prima di scendere verso il Mar Caspio. L'Azerbaigian occidentale, con il lago salato più grande del mondo, quello di Urmia, e la chiesa di S.Taddeo, patrimonio Unesco. Quello orientale, con la città di Tabriz e il suo bazar coperto, il più grande del mondo, che risale a mille anni fa. la regione di Kerman, con la città di Bam (patrimonio Unesco, distrutta nel terremoto del 2003, era la costruzione in mattoni crudi più grande del mondo) e il villaggio di Meymand, dove gli abitanti, un centinaio, vivono ancora in grotte. Il Khorasan, dove si produce il 95% dello zafferano iraniano che a sua volta rappresenta il 60% di quello mondiale e dove si trova il santuario dell'Imam Reza, a Mashad, con la sua cupola d'oro, uno dei luoghi più sacri dell'Iran. Un luogo dove la tradizione si fonde con la modernità, perché poche centinaia di metri dopo la piazza del XIV Secolo c'è un complesso di centri commerciali da fare invidia a Boston. (ANSA).
   

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