(di Giulio Gelibter)
GUSTAV MEYRINK, IL GOLEM (Tre
Editori, pag.364. Euro 21,00).
Il Golem, il leggendario romanzo di Gustav Meyrink (Vienna
1868-Starnberg 1932), ritorna in una nuova traduzione
arricchita, per la prima volta, da un corredo di note attente ai
significati occulti dell'opera. L'essere artificiale creato
secoli or sono dalla magia di un rabbino, riprende vita grazie a
una nuova edizione, pubblicata dalla romana Tre Editori, curata
da Anna M. Baiocco, un'esperta di Meyrink, e impreziosita dalle
meravigliose illustrazioni originali di Hugo Steiner-Prag,
sinora mai viste in Italia. Il volume offre, in appendice, ai
lettori, documenti originali sulla vita e l'opera dell'autore.
Il Golem è una delle più antiche leggende praghesi, tra Cabala e
Alchimia: impastato nella creta dalle arti del grande, e
storico, rabbino Judah Loew (1520-1609) per difendere il Ghetto,
il 'mostro' sfuggì poi al controllo del suo creatore
costringendo quest'ultimo a privarlo infine della vita e a
nasconderne il corpo nella soffitta della Sinagoga Vecchia-Nuova
di Praga, dove, secondo la tradizione, ancora si trova.
La riapparizione del Golem avviene, nel romanzo di Meyrink, in
seguito allo scambio di un cappello nel duomo di Praga. Un
evento casuale che squarcia però il velo che separa il mondo
reale da quello oscuro e segreto dei sogni, apparentemente così
distante dalla vita quotidiana ma che rischia di travolgerci in
ogni momento.
Il capolavoro di Meyrink, uno scrittore completamente immerso
nella ricerca esoterica, è la pietra angolare di un percorso
volto a tracciare una via di conoscenza attraverso la
divulgazione letteraria di complessi temi magici e cabalistici.
Percorso completato negli altri romanzi e racconti di Meyrink,
dal 'Domenicano bianco' a 'La notte di Valpurga', da 'L'Angelo
della finestra d'occidente' a 'La morte viola'.
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