(di Claudia Fascia)
ANDREA ANGELI BUFALINI E GIOVANNI
SAVASTANO, LA DISCO - Storia illustrata della discomusic (ARCANA
EDITORE, 400 PP, 58 euro). Un tuffo negli anni Settanta, tra
luci stroboscopiche ed eccessi, tra ritmo e sensualità, tra star
e superstar, tra nostalgia e studio sociale. E' un viaggio nel
cosmo musicale della discomusic quello che Andrea Angeli
Bufalini e Giovanni Savastano hanno voluto affrontare, andando
oltre il glamour, il ritmo, lo scandalo della musica da ballo
più famosa e ridando luce a canzoni e artisti che hanno
rappresentano la colonna sonora di un'epoca e allo stesso tempo
hanno incarnato le stratificazioni sociali di un periodo. Dalla
rivoluzionaria I feel Love di Donna Summer, la regina della
disco alla quale il libro è dedicato, alla disco sinfonica di
Van McCoy con The Hustle, dall'intramontabile inno di Gloria
Gaynor I will Survive al maestro dell'amore Barry White,
passando tra gli altri per la gay disco dei Village People, che
ancora oggi fa sbracciare sulle piste, e Sylvester. Ma non
possono essere dimenticati neppure Grace Jones, Amanda Lear,
Amii Stewart, Barry White, i Blondie, gli Abba e i Jackson 5 di
Michael Jackson.
Un periodo musicale troppo spesso dimenticato, poco
considerato dai critici e spesso declassato a genere di serie B,
nel mondo ma soprattutto nella provinciale Italia dove era
osteggiato sia dalla sinistra, perché considerata musica troppo
commerciale, sia dalla destra, perché a favore delle minoranze.
Spensierata, allegra, disinibita, la Disco è stata una melting
pot, nel quale sono confluite culture, razze e realtà
minoritarie, etniche e sessuali più diverse, accumunate e
veicolate nel rito collettivo della danza. Un rito che continua
a ripetersi ancora, parte integrante della colonna sonora della
nostra vita, e a influenzare gli artisti di oggi.
"C'è ancora gente che ascolta la disco e questo mi fa un
grande piacere - dice Amii Stewart, alla presentazione del libro
a Roma, diventata ormai la sua casa -. Con Donna Summer non ci
siamo mai incontrate, solo sempre sfiorate, ma adoro tutto
quello che ha fatto. Quegli anni sono stati fantastici, ci siamo
divertiti come pazzi e a me che venivo dalla fatica della danza,
non sembrava vero che la gente impazzisse per tre minuti di
canzone. Era tutto così facile". L'unico rimpianto verso quei
tempi che ricorda con gioia e un pizzico di nostalgia, è il
rapporto con Giorgio Moroder, il cui sodalizio con Donna Summer
ha regalato pezzi come Love to Love you Baby. ""La mia
esperienza con lui non è stata eccezionale, pretendevo un
miracolo come quello che avevo visto succedere con Donna, ma per
me non fu così".
Ad impreziosire il corposo volume, dove tra le pagine
spuntano le immagini delle copertine dei vecchi 45 giri, di
articoli di giornale del periodo, foto di scena, anche
un'intervista proprio a Giorgio Moroder, che da vero genio
dell'elettronica e monumento vivente della musica, oggi affronta
con divertimento anche la professione di "dee-jay".
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