Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

George Soros, l'Europa va salvata

George Soros, l'Europa va salvata

Accusato di essere speculatore, confessa tutto il suo europeismo

MILANO, 17 aprile 2014, 15:35

Paolo Barbieri

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

GEORGE SOROS CON GREGOR PETER SCHMITZ, SALVIAMO L'EUROPA (HOEPLI, PP. 175, EURO 18,00).
    È presidente del "Quantum Fund", ma soprattutto è uno dei più famosi investitori finanziari al mondo e per questo è considerato dai suoi critici, tra questi il Premio Nobel Paul Krugman, uno speculatore senza scrupoli. George Soros, però, attribuisce alla parola speculazione un significato positivo e nel libro intervista con Gregor Peter Schmitz, corrispondente a Bruxelles per il giornale tedesco "Spiegel", racconta la sua visione del mondo e, soprattutto, si dice un grande tifoso dell'Europa. Allievo del filosofo Karl Popper, Soros confessa di aver sempre avuto un sogno: "Può sembrare una follia ma la mia idea di una vita appagata è quella di influenzare la storia. (…) Da giovane sognavo di diventare un pensatore come John Maynard Keynes o un pioniere come Albert Einstein". Ora che è anziano e che ha avviato la Open Society Foundation, spendendo miliardi per diffondere le idee democratiche, confessa tutto il suo europeismo e di essere diventato più socievole e più felice: "Se in questo ruolo che ora ho assunto riesco a convincere l'opinione pubblica europea che deve salvare l'euro e l'Unione europea, lo sarò ancora di più".
    Nella lunga conversazione con Schmitz, George Soros spiega di non aver avuto dubbi fin dall'inizio che "l'eurozona era incompleta: era un'unione monetaria senza un'unione politica.
    Gli europei avevano improvvisamente una Banca centrale, ma non ancora un comune ministero delle Finanze europeo". È vero che l'integrazione europea è sempre avanzata a piccoli passi, ma la crisi ha cambiato tutto a causa delle carenze dell'Unione monetaria. Se all'inizio Soros non era d'accordo con questa analisi, ora spiega che la crisi "ha scoperto, in modo brutale, le debolezze del sistema bancario europeo, e io ebbi l'impressione che le autorità statali di vigilanza non lo avessero compreso. Gli architetti dell'euro credevano che il settore privato potesse sempre rimediare alle loro negligenze, e che gli eccessi o gli squilibri fossero pensabili solo nel settore pubblico".
    La politica della Germania è spesso criticata per la linea di austerità e rispetto dei bilanci imposti da Angela Merkel e a questo proposito Soros ha idee chiare: "Una possibilità, la migliore, sarebbe che la Germania accettasse la sua attuale egemonia e le responsabilità che ne derivano. Il Paese dovrebbe diventare una guida generosa e benevola, come gli Stati Uniti dopo la Seconda guerra mondiale. L'alternativa sarebbe che la Germania permetta agli altri Stati il distacco, lasciando l'eurozona".
    Con i tedeschi è molto severo: "Perché le cause di questa crisi non sono così semplici. Già la favola dei Paesi dell'Europa meridionale che spendono allegramente non è corretta». E la Germania dovrebbe guardare alla propria storia: «Dopo la seconda guerra mondiale il Paese ha già ripetutamente beneficiato per sé di riduzioni di debito e proroghe, tra l'altro anche dalla Grecia".
    Da europeista convinto, George Soros è preoccupato per il crescente antieuropeismo e riserva elogi per Mario Draghi: "Nei mercati finanziari regna effettivamente una maggior calma grazie all'intervento deciso del capo della BCE, Mario Draghi". Le elezioni europee sono alle porte e il presidente del "Quantum Fund" non nasconde una simpatia per il socialdemocratico Martin Schulz: "È decisamente più pro-europeo della maggior parte dei politici tedeschi. Se diventasse presidente della Commissione, questa sarebbe una delle poche conseguenze positive della Grande coalizione in Germania". Un tedesco diverso rispetto a Angela Merkel: "Se un tedesco presiedesse anche la Commissione UE, l'Unione sarebbe ufficialmente una colonia tedesca. Per prevenire frustrazioni al riguardo, Berlino dovrebbe mitigare la sua dura linea di risparmio".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza