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Ragazzi e prima Guerra Mondiale in volo

Ragazzi e prima Guerra Mondiale in volo

Romanzo d'esordio di Christian Hill Il volo dell'asso di picche

ROMA, 27 marzo 2014, 16:41

Mauretta Capuano

ANSACheck

Christian Hill, Il volo dell 'Asso di Picche - RIPRODUZIONE RISERVATA

Christian Hill, Il volo dell 'Asso di Picche - RIPRODUZIONE RISERVATA
Christian Hill, Il volo dell 'Asso di Picche - RIPRODUZIONE RISERVATA

    CHRISTIAN HILL, IL VOLO DELL'ASSO DI PICCHE (EINAUDI RAGAZZI, PP 188, EURO 11). La prima guerra mondiale vista dall'alto, da un aeroplano con quattro ragazzi nella carlinga. Christian Hill, figlio di un'italiana e di un tedesco, nato e cresciuto a Milano, ha scelto il cielo come ambientazione del suo primo romanzo 'Il volo dell'Asso di Picche', pubblicato da Einaudi Ragazzi con la postfazione di Frediano Sessi.
    "Il primo conflitto mondiale è stato uno dei più atroci che ci siano stati dal punto di vista militare e in una storia per i ragazzi era meglio distaccarsi un po' dagli orrori. C'erano molti combattenti minorenni nella prima guerra mondiale ma nessuno ha volato. La storia ovviamente non è reale ma volevo che fosse, seppure improbabile, possibile" spiega all'ANSA Hill che ha portato il suo romanzo più d'avventura che di guerra alla 51/ma edizione della Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, che si chiude oggi.
    "Ho passato molto tempo a individuare l'aereo giusto. I più famosi sono i caccia ma volevo un aeroplano in cui i quattro protagonisti potessero stare insieme. Così ho pensato ai bombardieri Caproni, L'Asso di Picche è il più famoso di questi, era l'aereo matricola 2378 su cui volava D'annunzio, un aereo italiano molto innovativo. Uno dei due esemplari che ancora esistono si trova al Museo Storico dell'aeronautica militare vicino a Bracciano. Sono andato a vederlo e mentre lo osservavo ho immaginato le scene del libro" racconta Hill, 46 anni, che è ingegnere aeronautico ma si è dedicato alla fotografia, al giornalismo e ai giochi prima di diventare scrittore. Anche se gli aerei sono sempre rimasti nel suo cuore e le storie di guerra - "non perchè sia guerrafondaio" dice - gli sono sempre interessate perchè il nonno tedesco ha combattuto nella prima guerra mondiale e il bisnonno paterno aveva uno dei primi studi di fotografici di guerra. "Da bambino - dice lo scrittore - sono cresciuto in mezzo alle foto della prima guerra mondiale", anche se sul versante tedesco. Bepi, Attilio, Ilario e Martino, i quattro amici protagonisti della storia, hanno tra i tredici e i quindici anni, e li unisce la grande passione del volo. Dalla piccola base aeronautica di Mordenons, in Friuli, spiano i voli che però, nel 1917, sono solo di guerra. Bepi è il più spavaldo del gruppo e poi ha un fratello pilota ed è il più esperto di tutti. "Bepi è il capo della banda. Ha 14 anni e un fratello pilota al quale ruba informazioni e quindi ha nozione tecniche sul volo. I ragazzi finiscono in una base avanzata che ha appena subito un incidente con bombe a gas velenoso e lì trovano l'aeroplano e partono per una missione. Non è successo ma non è improbabile" racconta Hill. "Da un lato più si parla di guerra più la si esorcizza e dall'altro raccontare una bella avventura di volo diventa così qualcosa di veramente incredibile. Basta leggere quello che ha scritto D'Annunzio sul volo per rendersi conto di quanto fosse un'esperienza eccezionale e molto fisica rispetto ad oggi: la cabina era aperta e c'era il contatto con l'aria" dice lo scrittore. "Ho cercato di non mettere addosso ai ragazzi la responsabilità di aver ucciso - continua - e ad un certo punto loro si chiedono quanto questa missione li abbia trasformati o gli abbia fatto del male. Non ho voluto togliere ai ragazzi l'innocenza che è quello che continuano ad avere".
    Come dice Sessi, "questa storia racconta la guerra, le avventure immaginate da tanti ragazzi che in quegli anni hanno vissuto, ma collocandosi senza dubbi in favore della pacificazione tra gli uomini".
    A Hill, che prima del suo esordio nella narrativa per ragazzi ha scritto altri due libri, uno per adulti e un altro young adult, mai pubblicati, piacerebbe scrivere ancora per ragazzi continuando con la prima guerra mondiale ma nei prossimi capitoli a terra e in mare.
   

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