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Ferzan Ozpetek torna a casa con La dea fortuna

Ferzan Ozpetek torna a casa con La dea fortuna

In sala film con Accorsi-Leo coppia gay. E con Jasmine Trinca

ROMA, 20 dicembre 2019, 09:49

di Francesco Gallo

ANSACheck

La locandina de La Dea Fortuna - RIPRODUZIONE RISERVATA

La locandina de La Dea Fortuna - RIPRODUZIONE RISERVATA
La locandina de La Dea Fortuna - RIPRODUZIONE RISERVATA

Coppia gay in crisi, famiglie arcobaleno, un po' di malattia, il tempo che passa, transgender, tutta la musica che occorre, un quartiere popolare dove tutti comunicano, ma anche un palazzo nobiliare con dentro una strega.
    Insomma dramma e commedia, dolore e sentimento con un pizzico di magia. Ferzan Ozpetek è tornato a casa con 'La dea fortuna' in sala dal 19 dicembre con Warner Bros. E in questa tredicesima opera cinematografica del regista di origine turca, anche l'ombra di Mina che oltre l'apporto della canzone 'Luna Diamante', scritta da Ivano Fossati e da lei cantata, ha dato più di un consiglio artistico al regista di Fate ignoranti.
    "Con 'La dea fortuna' dopo tanti film, mi sono sentito davvero libero di fare un lavoro che somiglia a me", ha detto Ozpetek.
    Questa la storia. Arturo (Stefano Accorsi), scrittore alquanto insoddisfatto, e Alessandro (Edoardo Leo), che fa l'idraulico, si amano e da 15 anni vivono insieme. Pur legati da un grande affetto, tra loro manca la passione e c'è ormai quella crisi che loro non vogliono affrontare. A smuovere le acque sarà Annamaria (Jasmine Trinca), la confusionaria migliore amica di Alessandro che, per problemi di salute, si troverà costretta a lasciare in custodia alla coppia i suoi due figli: Martina ed Alessandro .
    La coppia gay troverà una nuova voglia di stare insieme grazie all'arrivo di questi due tonici bambini, e sarà baciata da quella Dea Fortuna che dà il titolo al film prodotto da Warner Bros. Entertainment Italia, R&C Produzioni e Faros Film. "Tutto è nato da una telefonata di mia cognata che per un problema di salute prospettava a me e al mio compagno se ci saremmo potuti occupare dei loro figli. Mi è subito piaciuta questa idea che avrei potuto sviluppare. Mi andava poi di raccontare più che il solito primo incontro di una coppia, la fine di un rapporto quando l'erotismo si trasforma in affetto", ha aggiunto Ozpetek.
    E ha proseguito il regista: "Non volevo comunque dare alcun messaggio con questo film, ma raccontare solo il mio stato d'animo". Per quanto riguarda la sua amicizia con Mina, dice Ozpetek con grande riserbo, quasi a non voler tradire la sua amica: "è lei che mi ha consigliato Barbara Alberti nel ruolo della nobile madre di Annamaria. Una specie di strega che vive in un maniero alla Hansel e Gretel capace di mille cattiverie".
    "Mio figlio un giorno mi ha detto che Ozpetek cercava una vecchia cattiva con la faccia da carogna, una sorta di mamma, papà, zio e patriarca - ha detto la Alberti con intelligenza e spirito - . Comunque per fortuna - aggiunge - questo film non vuole dare un messaggio, né dire siamo gay o non gay, ma, cosa ancor più importante: siamo felici o non siamo felici".
   

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