(di Francesca Pierleoni)
(ANSA) - VENEZIA, 4 SET - Le rovine di alberghi abbandonati,
che due imprenditori sognano di trasformare in residenze di
lusso per anziani; quelle di una società dove un vecchio modo di
fare impresa si scontra con la globalizzazione; quelle fisiche,
di una popolazione sempre più vecchia, alla quale si prospetta,
per business, il sogno di allontanare con ogni mezzo la morte.
Sono gli scenari che si incrociano nella storia di affari e
tradimento, ambientata nel nordest, con tanti elementi che ci
riportano alla cronaca (dai suicidi degli imprenditori ai soldi
provenienti da Oriente) raccontata da Alessandro Rossetto in
Effetto domino, presentato a Sconfini dalla Mostra del cinema di
Venezia e in sala dal 3 settembre distribuito da Parthenos.
Tratto dal romanzo omonimo di Romolo Bugaro (Marsilio), il
film ha nel cast, fra gli altri, Diego Ribon, Mirko Artuso,
Lucia Mascino, Maria Roveran, Marco Paolini e Andrew C. NG.
Ribon interpreta Franco Rampazzo, costruttore che non sa come
combattere contro nuovi, spietati 'avversari' globali, pronti a
sottrargli il sogno di una vita. Per questo mette in gioco tutto
quello per cui ha lavorato, trascinando con sé chi gli dà
fiducia (l'effetto domino, appunto). "E' una storia universale,
come può esserlo il tradimento di un'amicizia per colpa dei
soldi" dice l'attore. Bugaro spiega che "Franco Rampazzo esiste,
e come nel romanzo ha tentato un progetto e gli è andata male.
In realtà lui non è crollato come succede nel libro, quello vero
è corazzato, quelli come lui non cadono mai. Possono però fare
grossi danni, pensando che le persone che espongono agli stessi
rischi abbiano a loro volta una corazza. Invece c'è chi non
resiste". Per Rossetto l'effetto domino nella storia "traina e
incatena tutto e tutti gli uni agli altri. Senza saperlo, i
personaggi si addentano come cani ciechi, ognuno è sbranato
mentre sta per sbranare".
Quello che si racconta nel film accade in tutto il mondo, ma
nel nordest italiano "gli effetti sono particolarmente
deflagranti perché le imprese sono in gran parte totalmente
famigliari e quindi pesa ancora di più la responsabilità di
famiglie e lavoratori - dice il produttore Francesco
Bonsembiante -. L'humus che c'è qua fa diventare ancora più
globale questa storia". (ANSA).