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Jodie Foster e il suo criminal hospital

Jodie Foster e il suo criminal hospital

L'attrice premio Oscar in sala con Hotel Artemis

ROMA, 02 agosto 2019, 10:38

di Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un pronto soccorso molto esclusivo, riservato ai soli criminali e con l'iscrizione che si paga in anticipo. A gestire la struttura una donna tutta di un pezzo conosciuta come l'Infermiera e interpretata da una Jodie Foster che torna sul grande schermo dopo cinque anni (Elysium) opportunamente invecchiata. Tutto qui 'Hotel Artemis' ospedale per soli criminali e titolo del film di Drew Pearce con Sterling K. Brown, Sofia Boutella, Jeff Goldblum, Brian Tyree Henry e Jenny Slate.

    Il film, distribuito dal 1 agosto da 01, racconta di un mercoledì notte del 2028 in una Los Angeles con tutte le strade bloccate da tafferugli e manifestazioni. Le forze di polizia stanno infatti respingendo violentemente i manifestanti che si sono tinti di blu a sostegno della loro battaglia: acqua pulita e gratis. In questo inferno si aggirano anche quattro uomini, con i volti coperti da maschere a teschio, che hanno appena fallito un colpo in banca finendo in uno scontro a fuoco con la polizia. Loro unica mission ora è solo quella raggiungere il prima possibile l'hotel Artemis, palazzo di tredici piani in art déco che nasconde all'attico un ospedale all'avanguardia. Ma entrare in questa struttura non è affatto facile, i membri devono identificarsi con un chip impiantato preventivamente nei loro polsi. Nessuna eccezione a questa regola come imparerà a sue spese Buke, rapinatore di banche ferito e senza chip.

    "Sono cresciuta qui - ha detto l'attrice vincitrice dell'Academy Award e che ha iniziato la sua carriera all'età di tre anni -. In 'Hotel Artemis' c'è una vena nostalgica per Los Angeles che condivido con Drew Pearce che ha creato qualcosa di cosi originale, cosi visivamente disarmante da farti vedere questa città in un'ottica completamente nuova. Il film ha sicuramente l'aspetto di un thriller - continua la Foster - ma allo stesso tempo si trova in un suo mondo, e un genere trasversale".

    "Los Angeles ha una sua personalità - ha spiegato infine il regista - . Qualcuno una volta l'ha definita come una città di 'porte', perche a differenza della Costa Orientale o dell'Europa, non hai idea di quale sia l'interno di un posto basandoti sulla sua estetica esteriore. Il ristorante più alla moda potrebbe stare dietro la porta di un centro commerciale fatiscente, e per me in questo c'e qualcosa di eccitante. Tutto ciò si riflette in Artemis - conclude Pearce - , che potremmo definire sicuramente un film di 'porte'".
   

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