(di Francesco Gallo)
Solo 'Lui' e 'Lei', niente nomi nel
film 'Ricordi?' di Valerio Mieli, che racconta, tra mille
suggestioni, un'intricata storia d'amore, dalla A alla Z. Una
storia d'amore attraversata dal tempo e dai ricordi dei due
protagonisti. Lui è il cupo Luca Marinelli, con un trauma
infantile mai davvero superato, e Lei, figlia di un famoso
artista, è la più solare Linda Caridi.
Il loro destino sarà appunto quello di innamorarsi, ridere,
scherzare, disamorarsi, amarsi ancora e vedere la fine della
loro storia con il disincanto di chi sembra uscito da una
malattia. 'Ricordi?' di Valerio Mieli, già presentato alle
Giornate degli Autori, sezione autonoma e parallela della Mostra
del Cinema di Venezia (dove ha vinto il premio del pubblico Bnl)
e ora in sala dal 21 marzo distribuito da Bim, non è un film
qualsiasi. Più che raccontare una storia, sembra voler
rappresentare, tra passato e presente, il flusso di coscienza
dei due protagonisti, che si raccontano e si raccontano ancora.
Ma ci sono un po' tutte le tappe dell'amore in 'Ricordi?' come
nei 'Frammenti di un discorso amoroso' di Roland Barthes
raccontati con sole immagini.
Per questo film prodotto da BiBi Film Tv, Les Films d'Ici e
Rai Cinema in collaborazione con Cattleya, spiega Marinelli, "è
stato fondamentale il lavoro iniziale con Valerio per 'mappare'
la direzione dei personaggi nei diversi punti della storia. Ci
sono milioni di punti di vista, ma non era difficile, è l'esatto
meccanismo che noi adoperiamo nella vita, è quel flusso di
emozioni che ci riproponiamo secondo per secondo".
"Quanto la nostra percezione del mondo dipenda dal nostro
stato d'animo, quanto si possa essere realmente felici è un tema
che mi ossessiona da tanto - spiega invece Mieli, alla sua opera
seconda dopo 'Dieci inverni' per la quale aveva vinto il David
Di Donatello e il Nastro d'argento come miglior regista
esordiente -. 'Lui' nel film deve imparare ad essere felice e
'Lei', che all'inizio è serena, deve confrontarsi con la
complessità dei rapporti, con il dolore. La percezione che
abbiamo del passato è molto meno semplice di quella che possiamo
immaginare, non è un flashback, un file che apriamo e vediamo
come sono andate le cose, è uno strano magma, che ho cercato di
rappresentare".
Ci sono aspetti "che mi accomunano sia al personaggio che a
Valerio - dice ancora Marinelli -. C'è qualcosa di simile tra di
noi. Sono una persona che ama il ricordo, che a volte ne è
vittima, a volte ne trae grande gioia".
Per Linda Caridi, che proprio per questo ruolo ha ricevuto il
premio Imaie come miglior talento emergente, "non è stato
difficile interpretare Lei. Bastava solo entrare nelle tante
piccole situazioni del quotidiano. Essendo poi stata innamorata
più volte, bastava solo unire tanti pezzetti di ciò che avevo
vissuto".
Frase cult del film, che ha nel cast anche Giovanni Anzaldo e
Camilla Diana, quella che dice Marinelli: "Già all'inizio di
questo amore c'era la sua fine".
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